Assegno unico gennaio, INPS spiazza: quando potrebbero arrivare i pagamenti

Sorpresa assegno unico gennaio: ecco quando potrebbero arrivare i pagamenti. A riferirlo è direttamente INPS in assenza di un calendario ufficiale

In un periodo in cui il peso delle spese mensili sembra non lasciare tregua, l’assegno unico è diventato una certezza per milioni di famiglie italiane. Le bollette che crescono, il carrello della spesa sempre più caro, le spese scolastiche o per le attività dei figli: tutto concorre a mettere sotto pressione i bilanci familiari. Eppure, per molti genitori, quella somma accreditata dall’INPS ogni mese rappresenta una boccata d’ossigeno. Specialmente per i nuclei con più figli, l’assegno unico è una risorsa imprescindibile, un punto fermo attorno al quale costruire una certa stabilità economica.

pagamenti assegno unico 2025
Assegno unico gennaio, cosa succede coi pagamenti – Casertanotizie.com

Certo, non è tutto automatico. Per ricevere l’importo corretto, è fondamentale rinnovare l’ISEE entro il prossimo 28 febbraio. In caso contrario, si rischia di vedere ridotto l’importo mensile a quello minimo previsto. Nonostante questa scadenza sia ben nota, ogni anno non mancano le corse dell’ultimo minuto per regolarizzare la situazione e garantire un aiuto economico adeguato. E il consiglio, chiaro, è quello di non ridursi davvero all’ultimo per evenienze di qualsiasi tipo che potrebbero portare a imprevisto e perdita momentanea del supporto previdenziale.

Con l’arrivo del 2025, però, molte famiglie si trovano a fare i conti con un’incertezza: quando arriverà l’accredito dell’assegno unico di gennaio? A differenza dell’anno scorso, l’INPS non ha ancora pubblicato un calendario ufficiale per i pagamenti. Questo ritardo sta generando preoccupazioni, soprattutto tra chi fa affidamento su quei soldi per affrontare le prime spese dell’anno.

Quando sarà pagato l’assegno unico di gennaio?

sagoma famiglia con scala di monete
Assegno Unico Universale, quali date pagamento del 2025? – Casertanotizie.com

Secondo indiscrezioni, le date dei pagamenti potrebbero ricalcare quelle del 2024, quando gli accrediti arrivavano di solito a metà mese, attorno ai giorni 17, 18 e 19. Tuttavia, l’INPS ha già chiarito che queste date sono puramente orientative. Non è escluso, infatti, a detta dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, che i pagamenti possano slittare ulteriormente, arrivando anche a fine mese. Una prospettiva che, per molte famiglie, significherebbe dover stringere ulteriormente la cinghia. Ma è stata questa la risposta data dall’ente attraverso i propri canali social alle tante domande in merito alle date pagamento di questo mese.

L’INPS ha dunque evidenziato che, pur non fornendo un calendario ufficiale, i pagamenti dell’assegno unico saranno completati entro il mese di riferimento. Questo significa che, per gennaio, l’accredito potrebbe arrivare anche negli ultimi giorni del mese. Non c’è da preoccuparsi, quindi, se non dovesse arrivare nei giorni citati sulla scia del 2024 ma solo qualora non giungessero entro la fine del mese in questione. A quel punto significa che sarebbe sorto un problema, come IBAN errato o qualsiasi altro evento limitante. Una situazione che non fa piacere a chi, già a inizio mese, si trova a dover coprire spese immediate come affitti, mutui o rette scolastiche.

La speranza è che, al netto della precauzione dell’INPS, i pagamenti arrivino comunque nelle stesse date dello scorso anno. Certo la mancanza di un calendario preciso aggiunge un elemento di incertezza che molte famiglie avrebbero preferito evitare. L’assegno unico, come dicevamo, è una forma di sostegno fondamentale, ed è diventato tale anche per la puntualità dei pagamenti con tanto di date precise indicate. Di sicuro, se non si dovesse arrivare a fine mese, si potrebbero riscontrare comunque leggeri ritardi come già accaduto alla fine dell’anno.

Per chi desidera controllare lo stato del pagamento dell’assegno unico, è possibile accedere al portale INPS seguendo questi semplici passaggi:

  • Accedere al portale INPS.
  • Digitare nella barra di ricerca “Fascicolo previdenziale del cittadino”.
  • Cliccare sul servizio richiesto.
  • Entrati nel fascicolo, cliccare su “Prestazioni” e poi su “Pagamenti” con riferimento 2025.

Non dimenticate di rinnovare l’ISEE. Va fatto entro il 28 febbraio per non perdere soldi preziosi. Superata questa data, senza rinnovo, si percepirebbero solo 57 euro del minimo garantito senza ISEE o toccando il tetto massimo previsto per reddito. Vi sarebbe comunque modo di integrare e recuperare le somme spettanti successivamente, ma perché attendere più del dovuto se la situazione generale – come accennavamo in apertura – è mese dopo mese sempre più complicata per le famiglie. Andare al CAF, se non lo si sa fare in autonomia anche se è piuttosto semplice sempre via sito INPS, dovrà essere una priorità.

 

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