L’aumento dei costi di commissione per le transazioni bancomat potrebbe avere un effetto diretto e negativo sui costi di acquisto dei prodotti: quando cambia il listino prezzi.
L’unico modo per spingere i più restii a passare dai pagamenti in contante a quelli con carta o digitali è l’applicazione di costi di transazione che non comportano una spesa maggiore per l’acquisto di un bene o di un servizio. Non è un caso che gli utenti prediligano gli istituti bancari che assicurano costi di transazione nulli o bassi.
In Italia i costi di un bonifico SEPA variano dal totalmente gratuito, fino ad arrivare a 2,50 euro. Fino allo scorso 9 gennaio c’erano poi dei costi ulteriori per chi volesse usufruire del servizio di bonifico istantaneo. In seguito alle direttive europee, da quest’anno le banche dovranno equiparare il costo dei bonifici istantanei a quelli degli ordinari.
Ciò significa che non ci saranno costi aggiuntivi e che se il vostro istituto prevede i bonifici ordinari gratuiti avrete la possibilità di non pagare anche quelli istantanei. Questo dunque spinge l’utente a utilizzare il bonifico istantaneo per pagare immediatamente il prodotto o il servizio e permette di abbattere anche quella barriera concettuale che faceva preferire il contante per l’immediatezza della transazione.
Aumento costi commissioni bancomat: quando è previsto e cosa comporterà
Il metodo per pagare istantaneamente con carta esiste e sono le transazioni con pos. Si tratta di transazioni soggette a limiti più stringenti rispetto al bonifico, dunque non adatte per spese ingenti, tuttavia parliamo di un metodo valido per quasi tutte le spese ordinarie. In passato il pagamento con Pos era malvisto dagli esercenti ed il motivo di questa avversione erano proprio i costi delle transazioni.
Oggi nessun esercente può rifiutare il pagamento con pos, ma cosa succederebbe se i costi di transazione venissero ulteriormente alzati? Attualmente il costo è tra lo 0,2 e lo 0,3% a transazione e in ogni caso si tratta di un costo ben inferiore a quello di utilizzo di una carta di credito.
A partire dall’1 luglio 2025 verrà applicato il nuovo preziario delle transazioni bancomat che potrebbe prevedere un aumento dei costi per gli esercenti. Il listino a quanto pare è già stato inviato alle banche e prevede che i costi delle transazioni siano direttamente proporzionali al costo del bene acquistato (dunque esattamente come ora una percentuale applicata al costo del bene o del prodotto venduto).
Qualora i costi dovessero aumentare per gli esercenti è possibile che questi decidano di aumentare i prezzi della merce e dei servizi per evitare di perdere profitto con le transazioni, il che farebbe sì che gli aumenti alla fine cadano sulle spalle del consumatore.