Se sei disoccupato da un bel po’ di anni, l’Inps ti riconoscerà lo stesso la pensione o rischi di non avere nulla? Vediamo come stanno le cose.
La disoccupazione è un morbo che affligge l’Italia da parecchi anni. Nonostante l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, il numero di persone che non lavorano resta alto, troppo alto e questo rappresenta un dramma sia sociale che economico. Ad essere disoccupati sono molti giovani ma non solo.
Se non avere un lavoro a 25-30 anni è grave ma non gravissimo in quanto a quell’età è più facile ricominciare e trovare una nuova occupazione, quando si perde il lavoro dopo i 50 anni allora sì che la situazione si complica poiché è più difficile rimettersi in gioco, trovare un’altra occupazione o anche solo pensare di avviare una propria attività.
La domanda che molti si pongono è la seguente: ma la pensione spetta anche a chi è disoccupato? Non parliamo di persone con 40 anni di contributi, disoccupate magari da un anno ma di persone disoccupate da tempo. Anche costoro hanno diritto all’assegno dell’Inps oppure no?
La situazione di persone che si ritrovano alla soglia dei 67 anni disoccupate da diverso tempo, non è inusuale come si potrebbe pensare: purtroppo la disoccupazione negli ultimi anni e, in particolare dopo la pandemia di Covid, è aumentata. Vediamo se si può e, in tal caso come, accedere alla pensione dopo molti anni di disoccupazione.
La pensione di vecchiaia è accessibile a chi è disoccupato da anni? Sì purché vengano soddisfatti i requisiti necessari: avere almeno 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Non solo: per chi ha iniziato a versare i contributi a partire dal 1996 – anno in cui il sistema di calcolo contributivo ha sostituito il retributivo – è necessario anche aver maturato un assegno pari o superiore all’importo dell’assegno sociale.
Se gli anni di contribuzione non arrivano a 20, invece, si può optare proprio per l’assegno sociale, strumento pensato per chi non ha contributi o ne ha troppo pochi anche per avere la pensione minima. L’assegno sociale, nel 2025, corrisponde a circa 538 euro al mese ma anche in questo caso, per ottenerlo è necessario avere almeno 67 anni e un reddito familiare molto basso.
Infine se una persona è disoccupata in seguito a licenziamento e ha beneficiato della Naspi, allora, al termine della Naspi può fruire della pensione anticipata con Ape sociale: questa misura consente di ricevere la pensione se si anno almeno 63 anni e 5 mesi di età e non meno di 30 anni di contributi.
Attenzione però: con Ape sociale l’assegno Inps non potrà superare i 1500 euro al mese e non sono previste né la tredicesima né la quattordicesima. Inoltre, in caso di necessità, non si potrà tornare a lavorare per arrotondare l’assegno: ammesso solo il lavoro autonomo occasionale fino ad un massimo di 5000 euro all’anno. Tutti questi “paletti” verranno meno solo quando la persona avrà raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia, cioè 67 anni.
Un gesto innocuo come quello di stampare lo scontrino al bancomat può rappresentare una minaccia:…
Di questi tempi sembra impossibile rifiutare un lavoro pagato 3000 euro al mese eppure è…
Il dibattito sulla felicità tra chi è single e chi vive in coppia è un…
Se le tue tapparelle in casa si bloccano forse dovresti controllare questi punti prima di…
Nuovo look per Tommaso Marini dopo Ballando con le stelle: il cambiamento dell'atleta suscita anche…
L'Agenzie delle Entrate ha fornito le indicazioni generali per richiedere il Bonus mobili e grandi…