I BTP Green stanno riscuotendo un enorme successo, e tutto ciò grazie a tre caratteristiche: alto rendimento, sicurezza e affidabilità.
Negli ultimi anni si è sviluppato grande interesse da parte degli investitori per i buoni del tesoro poliennali emessi dal Governo italiano. E quando i BTP hanno come obiettivo esplicito il finanziamento di progetti sostenibili e green, come l’efficienza energetica, l’energia rinnovabile, il contrasto ai cambiamenti climatici e la protezione degli ecosistemi, l’interesse sembra ancora più alto.
Ma non è soltanto il fine dei buoni a coinvolgere gli investitori. Questa tipologia di titoli piace soprattutto perché offrono un rendimento fisso e sicuro abbastanza alto. Inoltre, per gli investitori italiani, si tratta di titoli esclusi dall’indicatore ISEE: possedere questi BTP Green non impedisce dunque di accedere a bonus e agevolazioni indirizzate ai redditi entro una certa soglia.
Anche l’ultimo collocamento del MEF è stato un successo. Questi buoni nati per sostenere la transizione ecologica sono ormai strumenti molto apprezzati per chi vuole investire senza grossi rischi. E, in una recente nota, il MEF ha comunicato che BTP a 10 anni e Green hanno conosciuto una domanda record. Le richieste sono arrivate addirittura a 270 miliardi, con un’emissione effettiva pari in totale a 18 miliardi.
Secondo il Ministero hanno partecipato all’operazione più di ottocento investitori da circa 35 Paesi diversi. Parliamo dell’emissione dei nuovi BTP a 10 anni e BTP Green a 20 anni. Ma perché questi strumenti con focus su investimenti sostenibili (ESG, sigla che sta per: Environmental, Social, Governance). riescono ad avere una risonanza così alta nel pubblico degli investitori?
BTP Green a 20 anni: tasso annuo e prezzo
Il MEF parla dunque del successo dei BTP a 10 anni, con scadenza al primo agosto 2035, un tasso annuo del 3,65% e collocazione al prezzo di 99,577. E poi dei grandi risultati dei BTP Green a 20 anni, con scadenza al 30 aprile 2046. Questo particolare buono riesce a garantire un tasso annuo del 4,10% (con collocazione al prezzo di 99,465).
E i dati sulla partecipazione svelano che a investire su questi titoli green sono stati soprattutto gli stranieri. Gli investitori stranieri hanno infatti sottoscritto l’80,2% del buono con scopi ecologici. Il nuovo titolo, emesso l’8 gennaio scorso con collocamento sindacale, ha una cedola annua assai competitiva (4,1%, cioè 2,05% a semestre: la prima cedola sarà staccata il 30 aprile 2025 e avrà un tasso dell’1,182692%. A colpire è l’affidabilità: essendo un titolo di Stato, il BTP Green è considerato un investimento sicuro e remunerativo.
Non deve dunque stupire che l’operazione abbia registrato una domanda record di 130 miliardi di euro. Si tratta dell’ennesima dimostrazione dell’interesse degli investitori per i titoli italiani, soprattutto quelli con focus ESG.