Pensioni 2025: nuovi vantaggi e requisiti in arrivo per chi desidera andare in pensionamento anticipato a 56 anni.
Il sistema pensionistico italiano caratterizza da molti anni il dibattito politico e sociale a livello nazionale. Complici le continue riforme e la complessità normativa del soggetto, sono molti i contribuenti rimasti nel dubbio della propria età pensionistica.
Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’evoluzione del mercato del lavoro, inoltre, hanno generato nuove sfide sempre più pressanti per la sostenibilità finanziaria del sistema. Non sono mancati i numerosi interventi del Governo, pensati per migliorare l’attuale condizione in cui vige il settore.
Tra questi, la nuova Legge di Bilancio 2025 ha introdotto nuove modifiche e benefici essenziali anche all’interno del già intricato sistema pensionistico. Quello che per molti sembra ancora un traguardo impossibile da raggiungere, da oggi potrebbe subire un cambio di rotta rivoluzionario.
Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2025, il sistema pensionistico italiano è stato interessato dall’introduzione di alcune misure pensate in particolare per la categoria delle lavoratrici. Tra queste, Opzione Donna permetterebbe alle lavoratrici di andare in pensione anticipata con calcolo contributivo obbligatorio. Nello specifico, la misura è pensata per supportare le lavoratrici di aziende in crisi, licenziate o con invalidità al 74% le quali potranno sfruttare questa opzione a partire dai 59 anni di età e con 35 anni di contributi.
I soggetti i quali hanno maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 con un’età di 58 anni (se lavoratrice dipendente) o 59 anni (se lavoratrice autonoma) alla stessa data, potranno andare in pensione indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Le lavoratrici con figli, inoltre, potranno beneficiare di ulteriori agevolazioni, sia in termini di uscita anticipata sia di calcolo della pensione. Questi vantaggi, tuttavia, possono essere applicati solo alle lavoratrici con il primo accredito successivo al 31 dicembre 1995, poiché sono esclusivi delle “contributive pure”.
Le lavoratrici possono richiedere all’INPS di utilizzare un coefficiente di uno o di due anni migliore rispetto all’età di uscita, in base al numero di figli avuti. Con uno o due figli, il coefficiente migliora di un anno, con tre o più figli, invece, migliora di ben due anni. Medesima situazione per le lavoratrici le quali possono andare in pensione a 64 anni con le anticipate contributive, ricevendo una pensione calcolata con il coefficiente di 65 o 66 anni. La pensione di vecchiaia, invece, può essere anticipata con invalidità pensionabile permettendo alle donne con un grado di invalidità di almeno 80%, di andare in pensione a partire dai 56 anni.
Eredità, occhio al testamento: non è sempre sinonimo di garanzia. Ci sono infatti casi, circostanzi…
Caserta, arriva il report della polizia municipale: eco le strade dove sono state elevate più…
L'Agenzia delle Entrate ha comunicato i codici tributo relativi alle tasse di successione per il…
Il parquet è un pavimento elegante ma molto delicato. Per farlo tornare come nuovo si…
Grande Fratello, possibile il ripescaggio a sorpresa di questo ex-concorrente del reality show: succede veramente…
Chi vuole rinunciare ad un Bonus da 3.600 euro? Nessuno, ecco perché è bene approfondire…