Assegno di Congedo Matrimoniale: ecco come richiedere questo contributo se stai per sposarti

Sposarsi può comportare spese importanti, chi sta compiere questo passo pò comunque fare richiesta dell’assegno per congedo matrimoniale, ecco in cosa consiste.

Il numero di persone che scelgono di sposarsi è sempre più basso, soprattutto perché sono in tanti a ritenere questo passo come una sorta di contratto tra le parti e a pensare non sia necessario per stabilire il desiderio di stare insieme a qualcuno. Nonostante tutto, esistono ancora coppie che considerano le nozze imprescindibili o quasi, sia che scelgano quelle in Chiesa sia co rito civile, anche se in entrambi i casi questo può significare dover sostenere una serie di spese non indifferenti.

A tutela di chi si trova in questa situazione c’è l’assegno di congedo matrimoniale, che consente di ricevere un indennizzo ben preciso, a condizione di essere in possesso di determinati requisiti. Questo non scatta in automatico, è bene precisarlo, ma è necessario che i futuri sposi ne facciano richiesta secondo una modalità ben precisa che si deve conoscere. Ritardare nella tempistica di presentazione dell’istanza può essere fatale e può comportare la perdita del beneficio.

Assegno di Congedo Matrimoniale: che cos’è e a chi spetta

L’assegno di congedo matrimoniale può essere considerato una misura di aiuto economico che spetta alle coppie che celebrano le proprie nozze con rito civile o concordatario o unione civile. L’agevolazione viene concessa a entrambi i coniugi se sono in possesso dei requisiti richiesti e una sola volta, può essere invece concessa una seconda volta solo per vedovi, divorziati e chi ha sciolto un’unione civile.

Grazie a questo beneficio è possibile usufruire di un congedo per assentarsi dal lavoro per 15 giorni entro 30 giorni dalle nozze, mantenendo la normale retribuzione, a condizione che il matrimonio abbia validità civile. Questo spetta ad alcune categorie ben precise, ovvero operai, apprendisti, lavoratori a domicilio, dipendenti da aziende industriali, artigiane, cooperative, marittimi di bassa forza.

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L’assegno di congedo matrimoniale prevede determinati requisiit – Casertanotizie.com

In seguito a una recente direttiva diramata dall’INPS è stata inoltre estesa la possibilità di ricevere l’assegno di congedo matrimoniale anche per i lavoratori con qualifica non impiegatiziadipendenti da aziende industriali, artigiane e cooperative”. A loro si aggiungono i lavoratori stranieri se risulta acquisita in Italia sia la residenza, prima della data del matrimonio/unione civile, sia lo stato di coniugato.

Non rientrano invece tra gli aventi diritto le persone che decidono di contrarre esclusivamente il matrimonio religioso e i lavoratori esclusi dall’applicazione delle norme che prevedono il versamento del contributo specifico alla Cassa Unica Assegni Familiari (CUAF). Stesso trattamento anche per i lavoratori dipendenti presso aziende agricole, chi opera nei settori commercio, credito e assicurazioni, chi è assunto presso aziende industriali, artigiane, cooperative e della lavorazione del tabacco con qualifica di impiegati, apprendisti impiegati e dirigenti, dipendenti di enti locali e statali e aziende che non versano il relativo contributo alla Cassa Unica Assegni Familiari (CUAF).

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L’assegno di congedo matrimoniale non spetta in automatico – Casertanotizie.com

L’assegno di congedo matrimoniale è pari a sette giorni di retribuzione, unica eccezione per i lavoratori marittimi a cui ne spettano otto. È possibile averlo facendone richiesta al datore di lavoro allegando il certificato di matrimonio/unione civile o lo stato di famiglia comprovante lo stato di coniugato e gli estremi del matrimonio/unione, avendo cura di avere un preavviso di sei giorni.

In alternativa, l’istanza può essere presentata all’INPS tramite il sito ufficiale, il contact center o la sede più vicina. L’accredito avviene i datori dilavoro che anticipano la somma per poi essere rimborsati successivamente dall’Istituto. Nel caso dei lavoratori non occupati, invece, a erogarlo è l’INPS tramite bonifico nel mese seguente a quello in cui il lavoratore ne ha usufruito. Il datore di lavoro, invece, riceverà l’importo dall’ente nel mese successivo alla fruizione,

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