Colpo di coda sulle pensioni: questa categoria lavorerà fino a 70 anni già da quest’anno

Piovono brutte notizie sul fronte previdenziale: già da quest’anno alcune categorie resteranno al lavoro fino a 70 anni. Il Ministro ormai ha deciso e ha firmato. Vediamo che cosa cambierà e chi sarà coinvolto da questa novità.

Sembrava che con la manovra di Bilancio 2025 dovesse cambiare poco o niente sul fronte delle pensioni: la legge Fornero non è stata cancellata, la rivalutazione dello 0,8% produrrà aumenti quasi impercettibili, la pensione a 64 anni continuerà a riguardare solo chi non ha versato contributi prima del 1996 e le misure di pensione anticipata sono sempre le stesse.

Cosa ancora più importante, a dispetto di quanto si temeva, l’età pensionabile è rimasta ferma a 67 anni. O, almeno, così sembrava. Ma nelle ultime ore una firma ha cambiato di nuovo tutto e alcune categorie di lavoratori, già da quest’anno, resteranno al lavoro tre anni in più: la pensione arriverà a 70 anni.

Un colpo di coda che ormai nessuno si sarebbe aspettato, non nel 2025 almeno. Il Governo ha già ammesso che sta vagliando l’ipotesi di introdurre un bonus per chi lavorerà fino a 71 anni ma tutto questo, se mai avverrà, avverrà a partire dal 2026. Per quest’anno si pensava che i giochi ormai fossero stati decisi e invece no: le brutte sorprese possono arrivare in qualunque momento.

Pensioni: ecco chi resterà a lavorare fino a 70 anni

Se la pensione di vecchiaia a 67 anni ci sembrava già troppo spostata in avanti, prepariamoci: presto potrebbero non bastare più nemmeno 67 anni. Anzi: per una certa categoria già non sono più sufficienti e, infatti, milioni di lavoratori, già nel 2025, usciranno dal lavoro non prima di aver spento 70 candeline sulla torta.

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Pensioni: ecco chi resterà a lavorare fino a 70 anni/Casertanotizie.com

Il Ministro Paolo Zangrillo ha firmato e ha dato l’ok alla possibilità di restare a lavorare fino a 70 anni ai dipendenti della Pubblica Amministrazione. La decisione è stata presa per due motivi, principalmente: in primo luogo dare un po’ di respiro alle casse dell’Inps evitando troppe uscite anticipate; in secondo luogo chi resta a lavorare tre anni in più potrà affiancare e formare i nuovi assunti.

Le pensioni anticipate vanno frenate, soprattutto all’interno della Pubblica Amministrazione dove, negli ultimi anni, si è ampiamente fruito di misure come la pensione anticipata ordinaria o Quota 103. Questo per un motivo molto semplice: i lavoratori pubblici, molto spesso, iniziano la carriera giovanissimi, anche subito dopo il diploma e, potendo contare su una certa continuità, arrivano presto ad accumulare 41-42 anni di contribuzione.

Così molti riescono ad andare in pensione anche a 60-62 anni creando un danno enorme alle casse statali. Come fare per evitare tutto questo? Premiando chi continuerà a lavorare non solo fino a 67 ma addirittura fino a 70 anni. Chi, infatti, andrà in pensione tre anni dopo rispetto alla normale età pensionabile, beneficerà di un assegno ben più ricco.

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I dipendenti pubblici da quest’anno potranno lavorare fino a 70 anni/Casertanotizie.com

Tuttavia bisogna precisare che non sarà sufficiente la semplice volontà del dipendente. Lavoreranno fino a 70 anni gli impiegati pubblici – anche con ruoli dirigenziali – solo in caso di necessità oggettiva del loro comparto e in caso di prestazione eccellente. Insomma lavorare fino a 70 anni, alla fine, diventerà una sorta di “premio” per i più meritevoli che così avranno poi una pensione più sostanziosa. La pensione a 70 anni resterà preclusa ai magistrati, alle Forze armate, alla Polizia e ai Vigili del fuoco.

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