Oltre all’affitto il proprietario mi ha chiesto questi costi aggiuntivi, può farlo? Ecco cosa dice la legge

Oltre l’affitto l’inquilino deve corrispondere spese aggiuntive richieste dal proprietario dell’immobile. Vediamo in quali circostanze.

Ci sono dei costi aggiuntivi previsti dalla Legge che devono essere pagati dall’affittuario oltre al canone mensile. Spese legittime richieste dal proprietario ma di che importi stiamo parlando? Vivere in affitto ha pro e contro. Tra i vantaggi una bassa spesa iniziale rispetto a quella che si spenderebbe per acquistare un immobile, un costo mensile fisse, la possibilità di cambiare casa velocemente e la manutenzione straordinaria a cura del locatore. In presenza di guasti e malfunzionamenti sarà il proprietario dell’abitazione ad occuparsi della manutenzione.

Solo la piccola manutenzione è a carico del conduttore. Più precisamente l’articolo 1609 del Codice Civile prevede che l’inquilino debba far fronte esclusivamente alle spese ordinarie conseguenza dell’uso mentre sono escluse le spese che pur rientranti nella manutenzione ordinaria devono essere riparate per obsolescenza.

Tra gli svantaggi dell’abitare in affitto citiamo l’immobile non di proprietà, le ristrutturazioni a fondo perduto se a proprio carico e la necessità di avanzare una richiesta per ogni modifica che si intende effettuare. Per poter verificare la possibilità di vivere in affitto bisogna calcolare non solo l’affitto mensile ma anche i costi aggiuntivi a carico dell’inquilino.

Ecco i costi aggiuntivi che l’inquilino deve pagare

Cosa si intende per costi aggiuntivi? La spesa delle pulizie delle scale, ad esempio, o della bolletta della luce per le parti comuni oppure dell’impianto di riscaldamento centralizzato. Tutte queste voci sommate danno un’idea del reale costo finale dell’affitto a cui aggiungere anche l’acqua se a livello condominiale, altra spesa che grava sulle spese da sostenere ogni mese. Le spese condominiali, dunque, vanno ad aggiungersi al canone comportando un’uscita considerevole per le famiglie.

Palazzo condominio
Ecco i costi aggiuntivi che l’inquilino deve pagare (Casertanotizie.com)

In alcuni Comuni italiani la cifra supera i 300 euro mensili, sommandoli ad un affitto di 800/850 euro si arriva a pagare mensilmente oltre 1.100 euro. In caso di riscaldamento centralizzato si ha anche il compito di monitorare attentamente i consumi per evitare di pagare più del dovuto.

Non essendo semplice e non potendo mai azzerare i consumi essendoci i costi di manutenzione e funzionamento dell’impianto da corrispondere si consiglia di scegliere un appartamento in affitto con impianto autonomo per alleggerire i pensieri (e le spese).

In questo modo si dovrà pagare unicamente la revisione annuale della caldaia mentre eventuali riparazioni o sostituzioni saranno a carico del proprietario dell’immobile. Infine attenzione alle spese aggiuntive se nel palazzo è presente il servizio di portineria. Queste ricadono per il 90% sul comodatario e per il 10% sul locatore.

Gestione cookie