Quali sono le novità annunciate dall’INPS per i beneficiari dell’assegno di invalidità. Cosa si modifica con l’anno in corso.
L’assegno di invalidità è un’importante prestazione a favore di lavoratori dipendenti iscritti all’AGO (Assicurazione generale obbligatoria), agli autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti) e agli iscritti alla Gestione Separata. La misura è versata su richiesta diretta dell’interessato all’INPS e spetta solo se in possesso di particolari requisiti.
Nel dettaglio a poterne beneficiare sono i lavoratori che hanno infermità fisica o mentale tale da causare una riduzione della capacità lavorativa pari a meno di un terzo. In altre parole l’invalidità deve superare i due terzi, mentre la capacità lavorativa deve essere minore di un terzo. L’altro requisito da possedere è quello contributivo. Il lavoratore deve avere almeno 5 anni di contributi versati, dei quali almeno 3 nel quinquennio precedente la data di invio della domanda.
Assegno di invalidità, la comunicazione dell’INPS
Questi requisiti delineano un quadro adatto a un lavoratore che abbia una carriera lineare e costante nel tempo. Ma ormai la realtà dimostra come il lavoro sia spesso saltuario, con cambi di contratto e inquadramento frequenti che non consentono percorsi univoci dal punto di vista contributivo. Eppure la legge prevede la possibilità di cumulare i diversi periodi assicurativi accreditati presso diverse gestioni per il riconoscimento di un unico trattamento.
Il principio basilare della legge è l’unicità del rapporto assicurativo – previdenziale, pur articolato su diverse gestoni. Non a caso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha chiarito che occorre permettere la valorizzazione delle posizioni assicurative maturate nel tempo. Obiettivo da raggiungere attraverso il calcolo unitario dei contributi accreditati nelle varie gestioni.
L’INPS, partendo da questo principio, ha indicato che il cumulo interno nell’ambito dell’Assicurazione generale obbligatoria è usato anche per la verifica dei requisiti dell’assegno ordinario di invalidità. Il chiarimento è arrivato con il messaggio numero 246 del 22 gennaio 2025. Una modifica che certamente favorisce chi ha carriere lavorative discontinue, con passaggi nelle varie gestioni assicurative.
Quindi se una persona, iscritta al Fondo pensione lavoratori dipendenti (FPLD) e a una più gestioni autonome, dichiara di voler conseguire la prestazione a carico della Gestione separata, i contributi del FPLD e delle gestioni autonome contribuiscono alla formazione del requisito dei 5 anni di assicurazione e contribuzione, dei quali 3 nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda.
Questo principio vale al di là delle collocazione temporale della contribuzione. Dunque con questa interpretazione è come se la contribuzione fosse stata accreditata in un’unica gestione. Una buona notizia per coloro che hanno carriere non lineari e devono accedere all’assegno di invalidità.