Anche nel 2025 è stato approvato il bonus da 878 euro disponibile per una categoria di persone. Cosa fare se non è stata approvata la domanda d’accompagnamento.
Oggigiorno è diventato quasi impossibile arrivare a fine mese senza tante preoccupazioni. Il costo delle utenze e dei beni essenziali sono aumentati esponenzialmente e molte persone, purtroppo, sono costretti a stringere un nodo alla cinghia per riuscire a sopravvivere.
È proprio per questo motivo che, in questi ultimi anni, lo Stato italiano ha pensato bene di dare una mano al popolo con bonus ed incentivi, che hanno come unico obiettivo quello di farlo sentire meno solo e riuscire ad arrivare a conclusione del mese senza pensieri.
Tra i diversi aiuti che il Governo, già da tempo, ha messo a disposizione di tutti, è impossibile fare riferimento alla pensione di accompagnamento. Si tratta di un vero e proprio sussidio a favore di quelle persone che, per via di problemi di salute, non possono lavorare e devono fare i conti con numerose e costose spese mediche.
Un’ottima opportunità, quindi, che però allo stesso tempo non è assolutamente semplice da ottenere. Nel 2025, però, c’è una novità impressionante in tal senso. Anche quest’anno, infatti, è stato approvato un bonus di ben 878 euro per coloro che hanno inoltrato la domanda di accompagnamento, ma hanno ricevuto un clamoroso rifiuto.
Nel 2025, quindi, è stato istituito un nuovo bonus da quasi 1000 euro che, però, non può assolutamente essere richiesto da tutti. Pare, infatti, che questo assegno mensile spetti a coloro a cui è stata rifiutata la domanda di accompagnamento e solo ad una categoria di disabili, denominata grandi invalidi. Si tratta, quindi, di quelle persone che sono affetti da specifiche infermità.
Coloro che, quindi, rientrano in questa categoria sono:
Inoltrare la domanda è molto facile. Coloro che rispettano i requisiti, infatti, non devono fare altro che inviare un’email ai due indirizzi: dcst.dag@pec.mef.gov.it e protocollodcst.dag@mef.gov.it. Oppure, una raccomandata A/R all’Ufficio VII della Direzione dei Servizi del Tesoro in via XX settembre 97 – 00187 – Roma. Infine, è bene tenere a mente che chi ha presentato domanda dal 2013 al 2024, non ne deve assolutamente presentarne un’altra.
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