Arriva un nuovo condono per i tributi raccolti dagli enti locali. In questo modo sarà più facile sistemare le imposte arretrate.
Da poco il Ministro dell’Economia ha annunciato che è pronta la bozza del decreto per la riforma del fisco locale. Da quanto ha reso noto sappiamo che il testo provvisorio conta 33 articoli e che entro un mese arriverà in Consiglio dei Ministri per le ultime modifiche. La sua entrata in vigore dunque si avvicina e con essa un aiuto a migliorare il rapporto tra i cittadini e gli enti locali.
Il fine della riforma infatti ha il fine di delegare sempre di più ai comuni, alle province e alle regioni le questioni relative alla riscossione dei tributi. Si parla non a caso di una forma di federalismo fiscale, per dare una certa proporzionalità tra le imposte raccolte dallo stato e quelle dagli enti locali. In più avranno modo di andare incontro ai contribuenti in difficoltà in modo più rapido.
Pare anche che la riforma del fisco locale avrà un ampio raggio di azione , comprendo anche le imposte patrimoniali. Le novità riguarderanno l’IMU, le rette scolastiche, la tariffa della mensa e anche il canone unico. Non si applicheranno però all’IRAP, ossia l’imposta regionale sulle attività produttive, per cui sono già previsti degli esoneri dal 2022.
Un aiuto per i contribuenti in difficoltà economica
Guardando ai bilanci di molti comuni e province si può notare come i residui attivi, ossia le imposte non riscosse, risultino piuttosto alti. Secondo l’ultima stima mancano ben 19 miliardi di euro al conto finale, e questo è il motivo principale ad aver spinto verso la riforma. Con i mezzi di riscossione attuale risulta infatti impensabile sanare questa mancanze.
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Grazie al condono però questi enti avranno la possibilità di proporre ai contribuenti un ventaglio di opzioni che andranno a loro vantaggio. Per esempio una riduzione sui tributi non versati, o la possibilità di integrarli evitando le sanzioni. Questo permetterà di incentivare al pagamento delle imposte arretrate ed evitare di chiedere troppo a chi non ha una buona situazione economica.
Le riduzioni e le altre forme di agevolazione saranno a libera discrezione del comune o della provincia, a patto che rispettino gli equilibri di bilancio. Queste varranno anche per i tributi oggetto di accertamento se la questione risulterà regolamentata attraverso atti locali. Una volta pubblicato uno di questi atti il termine di adesione dovrà essere di almeno 60 giorni.
La situazione più drammatica per quanto riguarda la riscossione dei residui attivi si trova nel Mezzogiorno. Siamo sopra al 30% per la TARI e ci avviciniamo al 50% per quanto riguarda il il saldo delle multe.