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Balneari in piazza per dire no alla riforma delle concessioni

Migliaia di imprenditori balneari hanno raggiunto la Capitale da tutta Italia questa mattina per partecipare alla manifestazione nazionale di protesta indetta da Sib (Sindacato italiano balneari) Confcommercio e Fiba (Federazione italiana balneari) Confesercenti contro la riforma delle concessioni demaniali. Cinque i pullman partiti dalla provincia di Caserta per dire no ad un disegno di legge che definiscono “penalizzante” e “inappropriato”.

Nel mirino della categoria ci sono infatti l’emendamento del Governo al Ddl Concorrenza sulla riforma delle concessioni per adeguarsi alla Direttiva Bolkestein e ad una conseguente sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato la messa a gara pubblica di queste concessioni dopo il 31 dicembre 2023.

Troppo pochi, secondo la categoria, i due anni di proroga previsti per la riassegnazione delle concessioni tramite asta e irrisorio l’indennizzo annunciato in caso di passaggio di mano del titolo che riguarderebbe soltanto i beni materiali e non l’investimento realizzato. “Chiediamo che venga riconosciuto il valore delle nostre aziende – denuncia Angela Di Maio, presidente provinciale Sib Confcommercio Caserta – perché molti di noi hanno avviato dal nulla attività che hanno consentito di sottrarre al degrado e all’abbandono intere aree costiere. E’ sufficiente dare un’occhiata allo stato pietoso in cui versano molte spiagge libere per rendersi conto dell’immenso lavoro portato avanti negli anni da tanti titolari di lidi e stabilimenti balneari”.

Da qui la richiesta di un differimento e soprattutto il riconoscimento e la conferma di quanto previsto dalla legge numero 145 del 2018 che prorogava le concessioni al 2033. ‘In base a questa legge – aggiunge Di Maio – tanti concessionari hanno effettuato investimenti, anche importanti, convinti di avere il tempo sufficiente per rientrare. Con il nuovo Ddl ciò sarà davvero improbabile’. Al loro fianco anche tanti sindaci, amministratori locali e rappresentanti di Province e Regioni per i quali sarà pressoché impossibile organizzare e gestire le aste in soli due anni. “Speriamo che questa manifestazione – conclude Di Maio – produca gli effetti sperati e che il disegno di legge venga modificato. In provincia di Caserta ci sono circa trecento imprenditori balneari che rischiano di veder vanificati tanti anni di lavoro”.

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