Napoli. “La situazione lavorativa nel territorio casertano è diventata drammatica ed è ingovernabile anche dal punto di vista sociale. Abbiamo bisogno di un impegno serio e costruttivo da parte del governo nazionale e della Regione Campania per difendere e tutelare gli insediamenti produttivi e i posti di lavoro”. A dirlo Crescenzo Auriemma, segretario generale UILM Campania, commentando lo sciopero e le tensioni di questa mattina a Maddaloni dove due donne sono finite in ospedale dopo essere state investite sulla Provinciale 335 da un automobilista che ha forzato il blocco realizzato all’esterno della Softlab per protestare contro i ritardi nel pagamento degli stipendi.
“La tensione è sempre più forte – ha aggiunto Auriemma – è necessario un incontro per discutere del futuro non solo di Softlab, ma anche di Jabil. Urge convocare un tavolo per gestire una situazione che sta diventando incontrollabile. Domani ci sarà un vertice in Prefettura a Caserta per discutere delle due vertenze, ma serve impegnarsi in maniera concreta per dare risposte serie ai lavoratori. Per Jabil UILM Campania chiede “tempi più lunghi per la cassa integrazione e maggiori garanzie sul futuro occupazionale degli addetti che saranno assorbiti da TME“.
“Anche nell’incontro svoltosi questa mattina in call mancava la TME. A nostro giudizio, TME e Jabil devono garantire, insieme, un processo di ricollocazione veritiero e duraturo non come è successo per Softlab. Jabil – ha ricordato Auriemma – ha annunciato 190 licenziamenti a fronte di 140 lavoratori che saranno trasferiti nella azienda controllata dal 55% da TME e per il 45% da Invitalia. Chiediamo, inoltre, garanzie per il mantenimento del sito di Marcianise e tutele per i dipendenti Softlab. Situazione difficile anche per Orefice i cui lavoratori sono senza lavoro ormai da troppo tempo. Bisogna trovare delle soluzioni“.
Percorsi difficili anche per altri siti della Campania: “Stiamo aspettando da oltre un anno per avere risultati su Whirlpool e ancora non si riesce a trovare una soluzione da noi più volte richiesta – ha concluso il leader della UILM Campania – c’è la vertenza Dema di Somma Vesuviana e di Benevento sulla quale non ci sono ancora sviluppi. Troppe le crisi che stanno attanagliando l’industria campana, non possiamo permetterci più attese e tempi biblici. Siamo di fronte a una vera e propria bomba sociale pronta a esplodere“.