Caserta. Nessuna svolta positiva per la vertenza che vede impegnati da mesi i lavoratori dello stabilimento di Marcianise della multinazionale Usa Jabil, che stamani hanno tenuto un corteo a Caserta conclusosi con l’incontro di una delegazione sindacale in Prefettura.
Assente il prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, c’era a farne le veci il capo di gabinetto Biagio Del Prete, che ha garantito che l’ufficio territoriale di Governo si è già da tempo attivato interloquendo con Confindustria affinché intervenga su Jabil; scopo ultimo è sospendere immediatamente la procedura di licenziamento, visto che martedì 31 gennaio scade la cassa integrazione e l’azienda potrà inviare le lettere di licenziamento ai 190 lavoratori individuati sui 440 in organico.
Ciro Pistone, segretario UILM Caserta: Che il Governo interceda con gli americani (guarda il video)
Il prefetto Castaldo, intervenuto telefonicamente, si è poi detto disponibile a tenere in prefettura i tavoli istituzionali sulla vertenza. Ma ad oggi, e a quattro giorni dalla deadline, i lavoratori e in sindacati non hanno ottenuto ciò che chiedevano, ovvero la sospensione della procedura di licenziamento collettivo, né aperture da parte di Jabil sulla richiesta di un altro mese di cassa integrazione e né garanzie da parte istituzionale, Governo e Regione in primis.
Francesco Percuoco, segretario della Fiom-Cgil di Caserta, annuncia che “In assenza di certezze che martedì non partiranno i licenziamenti, continueremo a mobilitarci“.
Per Massimiliano Guglielmi, segretario regionale Fiom-Cgil, “Siamo di fronte ad ultima possibilità per poter rilanciare il settore dell’elettronica nel Casertano. Stanno arrivando risorse economiche importanti per effetto del Pnrr destinate ai progetti per la transizione ecologica. E in tale contesto le lavoratrici e i lavoratori della Jabil, ma anche gli ex Jabil passati negli anni scorsi in Softlab e Orefice, hanno competenze e professionalità che non si possono disperdere. Con la loro esperienza nel campo dell’elettronica, avendo lavorato anche per Nokia, Siemens, Ericsson, rappresentano un patrimonio unico che ogni azienda del settore può sfruttare“.
Per l’on. Stefano Graziano del Partito Democratico, stamattina presente alla manifestazione, l’atteggiamento della multinazionale americana oltre che inaccettabile – “… delinea una situazione davvero paradossale: un’azienda che produce colonnine elettriche licenzia 190 dipendenti in un momento nel quale il tema caldo e prioritario di ogni agenda politica è proprio la transizione ecologica“. “Farò un’interrogazione parlamentare – conclude Graziano – per capire quali sono le intenzioni del Governo rispetto alla Jabil ma soprattutto per comprendere, al netto di ciò che si sta verificando, qual è la strategia che intende adottare“.
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