Caserta. La manifestazione di ieri con l’incontro finale in Prefettura è servita a ribadire ancora una volta l’importanza del coinvolgimento di tutte le Istituzioni territoriali, sottolineando il percorso accidentato a cui sono costretti i lavoratori ex Jabil. È quanto ha comunicato il Segretario Provinciale della Ugl Metalmeccanici Mauro Naddei con una nota trasmessa oggi agli organi di stampa.
Da oltre tre anni, precisa il sindacalista, seguiamo con apprensione la vertenza Softlab, azienda in cui si è ben pensato di affidare 250 lavoratori provenienti da Jabil, continuando a far confluire maestranze e incentivi all’esodo, anche quando quelli già transitati cominciavano a palesare forti dubbi e sofferenze per il traballare dei progetti originari che stentavano a partire.
Così, assieme ad una Softlab Caserta, oggi c’è anche un sito Softlab a Maddaloni, che nelle intenzioni doveva essere un sito produttivo, per una serie infinita di progetti che non sono mai partiti e mai partiranno portando all’esasperazione lavoratori provenienti da una storia già difficile che insistono su un territorio costellato di grandi incertezze.
Denunciamo da mesi una situazione di stallo, che transita dai tavoli alla Regione a quelli al Ministero delle Imprese, senza che l’Azienda presenti mai un piano industriale credibile, che possa saturare l’intera platea aziendale di Maddaloni e Caserta, assunta per essere ricollocata, non ci stancheremo mai di dirlo, non per stare in cassa integrazione. Non registriamo la volontà da parte di questa azienda di portare nella nostra provincia lavoro vero, tutto il progetto Softlab appare sempre più prepotentemente una mera speculazione.
Anche l’attesa del finanziamento di Invitalia non può essere la risoluzione dei problemi di questa azienda, che ormai deve a molti lavoratori anche quattro spettanze, per cui le RSU sono da mesi in stato di agitazione, con proclamazione di scioperi a singhiozzo, senza peraltro ottenere la piena soddisfazione delle quietanze.
La manifestazione di ieri che ci ha portati dalla sede di Corso Trieste a Piazza Vanvitelli, ci ha dato occasione per esprimere al Prefetto le nostre preoccupazioni, e prospettare strade che possano essere utili per uscire dal baratro che con un ultimo anno di CIG appare sempre più vicino. Occorre che le Istituzioni, a partire dalla Regione e dalla Struttura delle crisi di impresa, intervengano concretamente nella gestione di questa azienda per cambiarne il percorso, a cominciare dalla salvaguardia degli istituti contrattuali (stipendi, previdenza, ecc.). L’ufficio del Prefetto ha rassicurato circa il suo appoggio inviando una nota al Ministero delle Imprese con le nostre istanze, da cui partiranno le discussioni per il prossimo tavolo fissato per il 13 febbraio alle ore 15.
Raggiunto nel pomeriggio il Segretario Territoriale Ferdinando Palumbo, anch’egli presente alla manifestazione ha dichiarato: “Ho voluto comunicare con la mia presenza la preoccupazione di un’intera Organizzazione Sindacale che ritiene di vitale importanza la presenza degli insediamenti industriali nella provincia. Abbiamo detto e ripetuto che non siamo interessati ai soli finanziamenti a pioggia, ma ai piani industriali. Intanto ribadiamo che per quanto ci riguarda non ci sono figli di un Dio minore ed operai di Serie A, le vertenze sono tutte importanti perché i lavoratori e le loro famiglie sono importanti. Ho costruito il mio ventennale percorso sindacale tutelando i pochi addetti delle piccole e medie realtà che di volta in volta venivano a chiedere aiuto, ancora oggi, per loro come per tutti quanti gli altri, ci battiamo per restituire la meritata dignità”.