Caserta. Dopo l’assemblea del 13 aprile scorso, le Rsu e le Organizzazioni Sindacali avevano proclamato lo stato di agitazione della sede Inps provinciale in seguito all’assegnazione, a dir poco iniqua, del personale di nuova assunzione. Infatti, a fronte di una carenza organica di 113 unità, certificata dalla Direzione Generale del Personale della sede centrale, sono state destinate all’istituto casertano meno di 40 unità, con una evidente sproporzione a favore delle sedi di Napoli e delle altre province campane.
La Prefettura di Caserta ha, quindi, convocato il tavolo di raffreddamento al quale erano presenti: per la parte datoriale, il direttore regionale dell’Inps Campania Ciro Toma, il direttore provinciale dell’Inps di Caserta Ciro Avallone e la direttrice provinciale dell’Inps Caserta Delia Massa d’Elia; per la Prefettura il capo di Gabinetto Biagio Del Prete; per i lavoratori la Rsu dell’Inps di Caserta, il segretario generale della FP CGIL Luigi Capaccio, il segretario della CGIL Raffaele Maietta, il responsabile dell’Organizzazione FP CGIL Gaetano Trocciola, i rappresentanti di Cisl, Uil e Usb.
Come concordato dai lavoratori, la portavoce delle istanze, Rsu Inps nonché segretaria provinciale FP CGIL Carmela Ciamillo, ha sintetizzato le ragioni a supporto della mobilitazione. “Le scelte sulle assegnazioni dei nuovi assunti devono essere riviste in tempi brevi – ha dichiarato Ciamillo. In caso contrario, le conseguenze negative della carenza di organico si rifletterebbero non solo sul
benessere psicofisico degli attuali dipendenti dell’Inps di Caserta ma sull’intera utenza con gravi risvolti di ordine pubblico che potrebbero scaturire dagli inevitabili ritardi nell’erogazione delle prestazioni”.
Il Direttore regionale Toma ha condiviso le ragioni delle sigle sindacali raccogliendo alcune richieste da proporre presso la Direzione Generale utili a tamponare nei prossimi mesi le esigenze delle sedi casertane, come ad esempio permettere ai colleghi in mobilità di cominciare già dal 17 agosto a lavorare per la struttura di appartenenza (e non più per quella di provenienza fino al 31 dicembre come era attualmente previsto). Ovviamente, si tratta di risorse che non riuscirebbero a colmare il reale fabbisogno di personale.
Quindi, il tentativo di conciliazione proposto dal capo di Gabinetto della Prefettura con la revoca dello stato di agitazione, è stato rifiutato dalle Rsu dei lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, in quanto nessun impegno immediato e concreto è stato rappresentato dai vertici dell’Istituto per migliorare l’assurda situazione di sotto organico in cui versa Caserta. Pertanto, nei prossimi giorni, in attesa di soluzioni ritenute soddisfacenti, proseguiranno le azioni di protesta.
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