Macerata Campania. Presso la scuola edile di Macerata Campania, si è tenuto questa mattina l’attivo unitario di Cgil Cisl Uil Caserta. Presenti i Segretari Generali Regionali Giovanni Sgambati (segretario Generale UIL Campania), Nicola Ricci (segretario generale CGIL Campania) e Doriana Buonavita (segretaria generale CISL Campania). Ha chiuso i lavori Francesca Re David, segretaria CGIL nazionale.
Folta la rappresentanza dei delegati che hanno partecipato all’attivo e che, tra gli altri, ha registrato gli interventi di Salvatore Esposito della UILM, Domenico Piperno della UIL-FPL, Michele Castaldi della UILCOM, Raffaele D’Alterio UIL Scuola, Anna Crispino UILTUCS, Piero Di Gaetano della FENEAL.
“La mobilitazione del 20 maggio punta a sollecitare interventi che migliorino le condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei giovani e delle donne – hanno dichiarato i segretari generali di UIL, CGIL e CISL di Caserta, Pietro Pettrone, Sonia Oliviero e Giovanni Letizia.
Lavoro e diritti non devono essere solo uno slogan per questo territorio, che non ha nessuna intenzione di arrendersi alla mancanza di prospettive. Occorre individuare investimenti per un’occupazione stabile e di qualità, per un mercato del lavoro inclusivo e per porre fine alla precarietà dilagante e al lavoro povero. Ma per fare tutto ciò, è necessario porre in atto azioni concrete, per la realizzazione degli investimenti del Pnrr, per una crescita sostenibile e per favorire una necessaria inversione di tendenza che rimuova i rischi di una progressiva e completa desertificazione industriale, che abbiamo più volte denunciato in quella che abbiamo definito ‘Vertenza Caserta’.
È necessario realizzare un nuovo modello di sviluppo che punti alla piena occupazione. Rivendichiamo poi una sanità di prossimità, che risponda ai bisogni di cura e che sia accessibile a tutte e tutti, secondo quando sancito dalla Costituzione: i 25 anni di attesa per la realizzazione del Policlinico non sono più tollerabili, così come le liste di attesa che creano disuguaglianze soprattutto alle persone più fragili”.