Caserta. “Lo dicono tutti, oramai lavorare in Softlab è una truffa. Truffa per i dipendenti ricollocati dalla Jabil e truffa per il governo che concede incentivi.
Ansia e tachicardia all’inizio di ogni mese per i lavoratori (padri e madri di famiglia), non si sa mai se viene accreditato lo stipendio. Oltre allo stipendio la Softlab non sta versando i contributi e il TFR ai dipendenti. Sulle buste paghe è scritta la voce di tale versamento ma in realtà sia all’INPS che alle assicurazioni e alle banche, non è così! Tutto quello che dichiara l’amministratore delegato è tutto falso.
L’impegno di Softlab, preso con Governo e Regione, era di attivare progetti di reindustrializzazione per impegnare concretamente gli ex Jabil assunti; è stata così aperta nel marzo 2021 una sede a Maddaloni dopo quella inaugurata dal Governatore De Luca a Caserta nel febbraio 2019, ma ad oggi la maggior parte degli addetti Softlab, così come ai tempi di Jabil, ha continuato a fare la cassa integrazione, solo una parte realmente lavora e in molti vengono pagati in ritardo.
Al momento della ricollocazione tanti politici tra cui la dott.ssa Sonia Palmeri avevano garantito la sicurezza del lavoro e dello stipendio, promesse che la Softlab non ha mantenuto. Per i primi anni ha pagato i dipendenti con la loro liquidazione avuta dalla Jabil. Una volta finita ha creato solo insicurezza e instabilità dei dipendenti.
I lavoratori che hanno avuto la fortuna di ricollocarsi in altre amministrazioni per avere stipendi, contributi e TFR hanno querelato l’azienda e dopo dolorose sentenze la Softlab ha accreditato tutto quello che spettava.
Speriamo che l’amministratore delegato, i politici e tutte le istituzioni prendano in considerazione tale situazione ma soprattutto la Provincia di Caserta, una volta chiamata “Terra di Lavoro”, si assuma tutte le responsabilità di una tale vergogna”. Comitato Lavoratori Softlab Tech.