Roma. Il caso Jabil diventa oggetto di un’interrogazione parlamentare a firma dei deputati Marta Schifone e Marco Cerreto il quale in Commissione lavoro questo pomeriggio ha esposto preoccupazioni riguardanti il destino lavorativo dei dipendenti della multinazionale dell’elettronica Jabil S.p.A., con stabilimento a Marcianise, in vista della prossima scadenza del 31 dicembre 2023, quando terminerà la cassa integrazione e l’azienda americana, in mancanza di soluzioni alternative, avvierà la procedura di licenziamento.
L’annosa vertenza si trascina dal giugno 2019, – si legge nel teso dell’interrogazione – quando la società americana annunciò un piano di esuberi per 350 lavoratori, cui si sono aggiunte ulteriori 100 unità nel piano industriale della scorsa primavera.
La stessa multinazionale in pregressi tavoli politico-istituzionali si era detta disponibile alla redazione di un piano di riassorbimento dei lavoratori in esubero attraverso un progetto industriale illustrato nel febbraio del 2022 al Ministero dello sviluppo economico, accolto favorevolmente dalle parti sindacali. I licenziamenti sospesi fino alla fine della cassa integrazione che termina a fine anno.
La situazione come è immaginabile genera non poche preoccupazioni, nel tempo ci sono state molte mobilitazioni tra cui anche il Vescovo di Caserta con una missiva del 12 gennaio 2023, ha chiesto un intervento risolutivo, al fine di scongiurare «il verificarsi dell’ennesimo dramma sociale che questa terra è chiamata a subire. […] si trovino strade percorribili che possano allontanare lo spettro dei licenziamenti o comunque individuare soluzioni alternative che salvaguardino i posti di lavoro».
In assenza di una soluzione, si rischia di andare incontro al disastro sociale in una provincia, quella di Caserta, già deindustrializzata da troppi anni e che, ancora una volta, pagherà un prezzo non indifferente in termini sociali e occupazionali: quali urgenti iniziative di competenza il Governo intenda avviare per la prosecuzione del tavolo di confronto sulla vicenda Jabil S.p.A., allo scopo di promuovere tutte le condizioni utili a preservare i livelli produttivi e occupazionali, anche avviando il previsto piano di riassorbimento e riallocazione del personale considerato in esubero dalla Jabil S.p.A.
Il vice Ministro Bellucci ha assicurato pieno sostegno alla vertenza e ha sottolineato che il Ministero del Lavoro ha decretato un trattamento integrativo salariale a capienza sino al 31 maggio 2024 per 441 dipendenti. Il Mimit, riferisce sempre il vice ministro ha garantito di aver proseguito tutte le interlocuzioni necessarie con la multinazionale e con tutti i soggetti coinvolti al fine di valutare il sostegno ad eventuali progetti di risanamento, attualmente in fase di studio. Allo stesso tempo sarà oggetto di valutazione il supporto a quei progetti di risanamento dell’azienda in grado di rilanciare l’attività di Marcianise e garantirne lo sviluppo futuro. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali continuerà a seguire, per quanto di competenza, lo sviluppo della vicenda per trovare ogni possibile soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali.