Caserta: dopo il presidio di stamane, UIL Caserta consegna lettera a Prefetto

Caserta. Il presidio di questa mattina della UIL, presso il piazzale antistante la Prefettura di Caserta, si è concluso con la consegna della nota di rivendicazione sui motivi dello sciopero al Prefetto di Caserta.

Oltre alle lavoratrici e ai lavoratori della Funzione pubblica, della Pubblica Amministrazione, della Scuola, dei Trasporti e delle Poste, hanno partecipato, con una folta delegazione, le categorie dei Bancari, dei Metalmeccanici, dei Pensionati, del Commercio e Servizi e dell’Edilizia.

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Preg.mo Dottore,

la presente per illustrarLe le motivazioni della protesta di oggi, 17 novembre 2023, delle lavoratrici e dei lavoratori degli Enti Locali, della Sanità Pubblica e Privata, della Scuola, dei Trasporti, dei Postali e del Terzo Settore, scesi in piazza contro una legge di Bilancio 2024 iniqua per il lavoro pubblico.

Servono più risorse per rinnovare i CCNL pubblici

– Quanto stanziato dal Governo per il rinnovo dei contratti è lontanissimo dal recupero dell’inflazione a 2 cifre degli ultimi anni, con una perdita del potere d’acquisto del 16.1%;

– L’anticipo delle risorse per i futuri contratti deve valere per tutti, non solo per gli statali, ma anche per i dipendenti degli enti locali e della sanità, includendo anche i lavoratori con contratti a termine;

– Non ci sono misure per stabilizzare i precari nel settore pubblico;

– Il Governo non ha ancora attuato la sentenza dell’Alta Corte che ha dichiarato incostituzionale il differimento del TFR/TFS dei lavoratori pubblici fino a 7 anni.

Occorre estendere la fiscalità incentivante per la contrattazione di secondo livello ai lavoratori pubblici, come già avviene nel settore privato;

– No al taglio di 600 milioni di Euro per Regioni, Province e Comuni: a rischio, ancora una volta, il turnover del personale

Occorrono più risorse per la sanità Pubblica

– Quanto stanziato per la sanità pubblica è totalmente insufficiente a salvaguardare il SSN, ad eliminare le liste d’attesa, a stabilizzare i precari e fare nuove assunzioni;

Il Governo è riuscito nel miracolo di peggiorare la Legge Fornero

– Quota 103 con la finestra di 9 mesi diventa Quota 103 e 1/2, una vera e propria beffa per i lavoratori pubblici;

– E’ una vergogna il ricalcolo contributivo di tutti i versamenti che taglia l’assegno pensionistico fino al 30%;

– E’ inaccettabile che la pensione non possa superare quattro volte il minino;

– E’ inaccettabile la revisione delle aliquote del calcolo delle pensioni liquidate a partire dal 1/1/2024 che penalizza i lavoratori degli enti locali, della sanità e gli insegnanti delle scuole comunali e parificate;

– Si colpiscono ancora una volta le donne con l’aumento a 61 anni per utilizzare “opzione donna”.

Basta penalizzare i lavoratori pubblici:

– Perché nella Legge di Bilancio non c’è la svolta nella lotta all’evasione fiscale;

– Contro l’aumento dell’addizionale Irpef dello 0,4% concesso alle Regioni, le cui ricadute saranno ancora una volta sui lavoratori dipendenti che prima pagano le tasse e poi prendono lo stipendio;

– Perché non ci sono provvedimenti per garantire la sicurezza nei posti di lavoro, prevenendo le aggressioni ai dipendenti pubblici;

– Perché non ci sono stanziamenti per porre fine alla strage delle morti sul lavoro.

Basta a forme di precariato sempre più diffuso :

E’ imprescindibile non disperdere le tante professionalità a tempo determinato utilizzate in questi anni per sopperire alle gravi carenze di organico e quelle attualmente reclutate sempre a tempo determinato, per la realizzazione del PNRR in particolar modo, i tecnici del sud, i professionisti selezionati dall’Agenzia per la Coesione Territoriale ed i dipendenti dell’Ufficio del Processo che sono garanzia di professionalità e competenza. La maggior parte dei Piani del fabbisogno degli enti per il prossimo triennio non potranno contenere alcuna previsione di stabilizzazione in assenza di un’adeguata copertura economica ad hoc.

Nel ringraziarLa per l’attenzione, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

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