Caserta. Si fa più dura la vertenza che coinvolge la sede casertana dell’azienda di informatica Softlab: i sindacati dei metalmeccanici hanno infatti proclamato cinque giorni di sciopero per la prossima settimana e un presidio che si svolgerà domani lunedì 20 novembre davanti alla prefettura di Caserta.
La vertenza coinvolge tutti i circa 240 lavoratori della sede di Maddaloni, mentre quella di Caserta è stata chiusa alcune settimane fa; circa 200 sono in cassa integrazione, con l’ammortizzatore in scadenza a fine anno, e fanno parte della Softlab Tech, azienda del gruppo che non ha mai prodotto nulla, mentre la restante parte degli addetti della sede maddalonese, una trentina, lavora da remoto per Softlab Next, altra società del gruppo, ad una commessa ma senza percepire lo stipendio.
I quasi 240 addetti casertani di Softlab sono tutti ex dipendenti della multinazionale Jabil, fuoriusciti da quest’ultima negli anni scorsi in seguito ad una crisi produttiva e assunti in Softlab sulla base di incentivi pagati da Jabil e di processi di reindustrializzazione voluti dalle istituzioni governative e regionali ma mai decollati.
A proclamare lo sciopero, che si terrà per otto ore al giorno da lunedì 20 a venerdì 24 novembre, le segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, che in una nota congiunta, spiegano che “le lavoratrici e i lavoratori non devono essere lasciati soli, è bene che le istituzioni lo sappiano, non possono solo tagliare i nastri di inaugurazione e poi spariscono abbandonando i lavoratori che vivono un dramma sociale. Se le reindustrializzazioni Jabil sono state un fallimento ci sono responsabilità che vanno affrontate e vanno trovate delle soluzioni al più presto“.