Caserta. I lavoratori della sede casertana dell’azienda di informatica Softlab sono tornati in strada con un corteo che si è snodato per qualche chilometro dall’esterno del casello autostradale dell’A1 di Caserta Sud alla sede aziendale, situata sulla 335 nel comune di Maddaloni, a pochi chilometri dal capoluogo Caserta.
La protesta è per il mancato pagamento di stipendi ad alcuni lavoratori e della parte di cassa integrazione che spetta all’azienda ad altri addetti; nelle ultime settimane i lavoratori hanno effettuato cortei e presidi tra Caserta e Napoli.
Sono circa 230 lavoratori della sede di Maddaloni della Softlab, tutti ex dipendenti della multinazionale Jabil di Marcianise, fuoriusciti da quest’ultima negli anni scorsi in seguito ad una crisi produttiva e assunti in Softlab sulla base di incentivi pagati da Jabil e di processi di reindustrializzazione voluti dalle istituzioni governative e regionali ma mai decollati.
Quasi tutti i lavoratori passati da Jabil a Softlab tre anni fa, causa mancanza di progetti produttivi, hanno fatto cassa integrazione in modo quasi continuativo, così come facevano in Jabil. Alla mancanza di lavoro – solo una piccola parte, una trentina di addetti, sta lavorando ad una commessa – si aggiunge il ritardo da parte di Softlab nel pagamento ai lavoratori delle somme di sua competenza, e ciò dal mese di luglio.
Così quei pochi dipendenti impegnati non percepiscono lo stipendio, mentre quelli che fino ad ottobre hanno alternato cassa integrazione e qualche ora di lavoro settimanale, attendono la parte di competenza di Softlab, mentre l’Inps ha regolarmente pagato le somme che gli spettano.
Ad oggi quasi tutti i lavoratori sono comunque in cassa integrazione a zero ore, ma l’ammortizzatore sociale scade il 31 dicembre, e dopo, senza proroga, i lavoratori casertani di Softlab rischiano di andare in disoccupazione. Lunedì intanto i sindacati e i lavoratori incontreranno i parlamentari del territorio casertano.