Caserta. Con la cassa integrazione in scadenza a fine anno e un 2024 al momento molto fosco, i lavoratori della sede casertana di Softlab, azienda di informatica presente in tutta Italia, sono tornati in strada con un corteo – l’ennesimo negli ultimi mesi – per tenere alta l’attenzione sulla vertenza. Il rischio dietro l’angolo è quello del licenziamento, una volta che la Cig scadrà il 31 dicembre e nel caso in cui non dovesse essere prorogata.
La contingenza attuale sono invece gli arretrati dovuti dall’azienda ai circa 230 lavoratori della sede di Maddaloni (in tutta Italia la Softlab ha circa 700 dipendenti); di questi, una piccola parte – una trentina – che nei mesi scorsi ha lavorato, attende da luglio gli stipendi, mentre gli altri 200, che hanno fatto cassa integrazione con poche ore lavorate almeno fino allo scorso mese di settembre, attendono che l’azienda paghi la quota di cassa integrazione che le compete, mentre l’Inps ha regolarmente corrisposto ai lavoratori le somme di propria spettanza.
Da settembre invece quasi i 230 lavoratori di Softlab sono in cassa integrazione a zero ore, e stanno ricevendo 900 euro mensili dall’Inps. Una situazione di grande precarietà economica e incertezza occupazionale. Oggi i dipendenti hanno tenuto un corteo a Marcianise, partendo dal velodromo e arrivano fuori ai cancelli dello stabilimento della multinazionale Jabil.
I lavoratori Softlab infatti sono tutti ex Jabil fuoriusciti da quest’ultima negli anni scorsi in seguito ad una crisi produttiva e assunti in Softlab sulla base di incentivi pagati da Jabil e di processi di reindustrializzazione voluti dalle istituzioni governative e regionali ma mai decollati. Peraltro la multinazionale Usa aveva fatto da garante per Softlab; “Jabil – spiega il lavoratore nonché delegato sindacale Uilm Daniele Esposito – aveva garantito il passaggio dei suoi lavoratori in un’azienda florida e con importanti prospettive produttive, ma Softlab non si è rivelata tale. Siamo esasperati e impauriti“.
Lunedì scorso si è tenuta sulla vertenza una riunione al Comune di Caserta con i parlamentari del territorio, il prossimo 12 dicembre i lavoratori saranno invece a Roma al Ministero, sperando che arrivi qualche soluzione.