Marcianise. C’è “profonda preoccupazione” per il futuro industriale dello stabilimento Jabil di Marcianise, ma anche la certezza “dell’assoluta necessità” del sito produttivo e dei suoi 420 lavoratori, specialisti in settori strategici per il sistema Italia quali la transizione digitale, energetica e la green economy.
I dipendenti dello stabilimento della multinazionale Jabil tornano a far sentire la loro voce a pochi giorni dal tavolo previsto per il 30 aprile al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), in cui si discuterà del futuro industriale del sito produttivo casertano e del rinnovo della cassa integrazione in scadenza al 31 maggio; l’incontro al Mimit era stato rinviato un paio di volte, ma ora che si avvicina cresce la preoccupazione.
La vertenza che coinvolge il sito Jabil va avanti da anni, causa crisi di commesse lamentate dalle multinazionale; negli ultimi cinque anni sono fuoriusciti dagli organici Jabil, grazie a strumenti quali l’esodo incentivato, quasi 300 lavoratori, parte dei quali riassunti poi in altre aziende nell’ambito di processi di reindustrializzazione mai decollati.
In una nota, la rappresentanza sindacale aziendale (Rsu), ricorda che da tempo i lavoratori attendono “un incontro di verifica ministeriale che possa far luce sul piano industriale, sugli investimenti e sulla giusta collocazione sul mercato. Al prossimo tavolo al Mimit rilanceremo con determinazione le richieste dei 420 lavoratori Jabil, professionisti d’eccellenza in settori strategici.
Lo stabilimento di Marcianise – spiegano i delegati sindacali – produce infatti colonnine di ricarica elettrica per automotive per importanti clienti quali ENEL X, Gewiss, F2M. Siamo unici certificati al mondo (Golden Power) per sensori intelligenti per il cliente Pirelli. Il background professionale potrebbe consentirci di tornare a lavorare su tecnologie di telecomunicazioni 5G, come fatto in passato.
Inoltre, ci siamo specializzati anche nel settore del segnalamento ferroviario, collaborando con società del calibro di Mermec. Di conseguenza – conclude la nota – siamo certi che Ministero e Governo Italiano sapranno offrire, da un lato, stabilità occupazionale ai lavoratori di Marcianise e, dall’altro, opportunità strategiche al sito all’interno della multinazionale“.
“Lo stabilimento di Marcianise – dice il delegato Uilm Mauro Musella – costituisce una risorsa per il territorio e per lo sviluppo tecnologico dell’Italia tutta. Chiediamo alle Istituzioni di accompagnare questo percorso“.