Caserta. A margine del presidio avvenuto a Napoli presso la Regione Campania e durato fino a poco fa gli addetti dell’azienda casertana Softlab chiedono cassa integrazione e stipendi, “in caso di mancati pagamenti o ulteriori stranezze, un presidio presso l’hotel leccese“. Di seguito la nota stampa integrale.
“Al 24 di aprile, mentre le famiglie felici italiane si preparano ai festeggiamenti per la liberazione non c’è pace per noi poveri figli di un Dio minore, finiti in Softlab, un posto dove tutto diventa assurdo, un mondo parallelo.
Anche oggi siamo stati costretti ad impiegare le nostre forze per rivolgerci alle istituzioni, stavolta alla Regione, addirittura per avere accertamenti sul pagamento della Cassa Integrazione!
Le umiliazioni con questa azienda non finiscono mai, i diritti diventano “concessioni”, e questo è solo l’apice di tutto quello che abbiamo subito negli anni passati in questa azienda. Da una multinazionale, quale è Jabil, ad un ambiente che si tingeva di una falsa apparenza di benessere mentre al suo interno nascondeva atteggiamenti ricattatori, vessazioni, mobbing verso chiunque semplicemente cercava di capire le assurdità di una gestione, su cui non si poteva proferire parola.
Quel che in un’azienda normale si attua in pochi giorni, in questa si riesce a rinviare fino allo sfinimento, e il sospetto siano disagi creati appositamente comincia ad essere una certezza. Una procedura di cassa integrazione vidimata al Ministero del Lavoro a gennaio, rigettata a causa di rilevati problemi da parte dell’Ispettorato del Lavoro, riapprovata il 4 aprile, mentre decreti e flussi risultavano ancora “fantasma” fino alla scorsa settimana gettando nello sconforto chi attende i pagamenti da gennaio!
Tutto questo si somma alla mancanza di lavoro, di progettualità, alle prese in giro portate avanti per anni agli stipendi arretrati che ancora tutti noi avanziamo, nonostante un piano di rientro consegnato presso il MIMIT e mai rispettato! Ricordiamo che l’azienda si arroga il diritto di non rispondere neanche alla RSU, alle richieste di convocazioni, alle email, né al telefono!
Oggi dopo il presidio alla Regione, che ci ha ricevuti perché ci supportasse nel controllo dell’operato di un’azienda, che ha mentito a proposito di questa procedura e dei CUD errati in più mail, siamo stati rassicurati che entro il 30 c.m. avremo notizie sul corretto procedimento dell’iter e dell’invio dei flussi emens all’INPS.
Ciononostante, il perdurare da troppi mesi di questi atteggiamenti di vero e proprio ostruzionismo, chiaramente mirato a creare ulteriori difficoltà ai lavoratori e alle loro famiglie, ci porta a programmare in caso di mancati pagamenti o ulteriori stranezze“. – RSU/RSA Softlab tech e Tech Rain Campania.