Softlab: lavoratori in presidio alla Regione, “Subito la Cig”

Napoli. “I lavoratori Softlab non possono vivere solo di ammortizzatori sociali, ma vanno individuate soluzioni condivise idonee a valorizzare le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo“. Lo affermano le segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici FiomCgil, FimCisl e Uilm in una nota congiunta alle RSU/RSA di Softlab a fronte delle 8 ore di sciopero proclamate emessa al termine dell’incontro avuto a Napoli con i funzionari della Regione Campania, in cui si è stato anche sollecitato “il pagamento della CIGS in deroga ancora non percepita dai lavoratori dall’inizio dell’anno“.

Lavoratori, oggi in sciopero per otto ore, e sindacalisti dell’azienda, hanno tenuto un presidio fuori alla sede della Regione presso il Centro Direzionale; dai funzionari hanno appreso dell’imminente inserimento di Maddaloni, come in cui c’è la sede casertana di Softlab, come area di crisi complessa, così come richiesto dai sindacati nella riunione dello scorso 12 aprile sempre in Regione.

Sulla questione inerente la cassa integrazione – fanno sapere in sindacati – ci è stato riferito dai funzionari regionali che a seguito di un lavoro sinergico fra i vari enti istituzionali, il decreto di CIGS e la richiesta fatta dalla azienda sono a disposizione dell’INPS, e bisogna solo verificare nei prossimi giorni se i flussi Uniemens (servizio Inps che permette di inoltrare le denunce mensili relative ai lavoratori dipendenti della Gestione privata) della CIGS sono stati trasferiti in modo corretto“.

I sindacati ringraziano “la Regione per il lavoro profuso“, ma ribadiscono “la mancanza di fiducia nei confronti di Softlab” e insistono per “un continuo controllo ed aggiornamento fino a quando non arriveranno i bonifici sui conti-correnti dei lavoratori con le spettanze arretrate“.

Sono circa 200 i lavoratori nella sede casertana di Softlab, tutti ex dipendenti della multinazionale Jabil con stabilimento a Marcianise (Caserta), da cui sono fuoriusciti negli ultimi anni per via della crisi produttiva che attanaglia Jabil. La Softlab aveva riassunto, dietro incentivi, i lavoratori da Jabil, impegnandosi davanti a Regione e Ministero ad avviare produzioni nel Casertano, ma le produzioni non sono mai partite, e gli ex Jabil sono rimasti quasi sempre in cassa integrazione senza essere impegnati in commesse produttive, eccetto un piccolo gruppo di loro, che peraltro avanza da Softlab numerosi stipendi arretrati.

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