Caserta. Con un presidio fuori la sede di Confindustria Caserta, i lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise hanno protestato anche oggi con l’obiettivo di tener alta l’attenzione sulla vertenza e sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto la parte politica, sia il livello locale e nazionale, ad intervenire per evitare che la multinazionale Usa Jabil lasci entro qualche mese il sito casertano e l’Italia, così come comunicato il 30 aprile scorso al Ministero delle Imprese e Made in Italy.
Una mobilitazione che proseguirà anche nei prossimi giorni per arrivare al 27 maggio, data del nuovo tavolo convocato al Mimit sulla vertenza Jabil, con qualche asso da giocare.
“Per ora – dice il segretario della Uilm Caserta Ciro Pistone – abbiamo trovato chiuse le porte dei politici. Noi sindacati insieme ai lavoratori non molleremo di un millimetro, ma senza l’intervento della parte istituzionale e politica non potremo ottenere nulla. Jabil va convinta a restare“.
Pino Scala, segretario della Fim-Cisl di Caserta nonché dipendente Jabil, crede fermamente che “vi sono buone ragioni per convincere l’azienda a restare. L’obiettivo è solo questo: Jabil non può lasciare il territorio casertano e i suoi lavoratori, perché le commesse produttive su cui ragionare vi sono. Ma serve una decisa sponda istituzionale e politica“.
“Non accetteremo – fa eco Francesco Percuoco, segretario della Fiom-Cgil di Caserta – alcuna ipotesi di ricollocazione in altre aziende, come avvenuto in questi anni per i centinaia di dipendenti fuoriusciti da Jabil; penso a quelli finiti in Softlab, che aspettano da cinque mesi di avere la cassa integrazione, e oggi pomeriggio saranno sotto la prefettura di Caserta“.