Caserta. “È necessaria la piena applicazione della legge contro il caporalato, a cui si è arrivati soprattutto grazie alle denunce e alle lotte che la Cgil e la Flai hanno messo in campo, soprattutto nelle attività del sindacato di strada e avere la consapevolezza dell’importanza che rappresentano i lavoratori migranti per l’ economia del Paese”. È quanto afferma la segretaria generale della Cgil Caserta, Sonia Oliviero.
“Bisogna garantire loro un lavoro dignitoso e sicuro – continua Oliviero – liberarli dalla morsa di caporali senza scrupoli, che calpestano la dignità, sfruttandoli fino a 16 ore al giorno, senza pause, senza sicurezza, senza le normali condizioni igieniche e sanitarie, senza la retribuzione adeguata, per 2 euro all’ora, in condizioni di fragilità che li rendono fortemente ricattabili e sottoposti al giogo del malaffare e della criminalità, privati di ogni diritto e della dignità.”
“Bisogna superare la Bossi-Fini – dichiara Elena Russo, segretaria Cgil Caserta, con delega all’immigrazione – una legge sbagliata che lega la regolarità del soggiorno a misure eccessivamente stringenti, rendendo di fatto il lavoro merce di scambio, costringendo le lavoratrici e i lavoratori migranti a dover accettare qualsiasi condizione pur di guadagnarsi il “diritto alla regolarità”. Bisogna aprire canali di ingresso legali e sicuri fuori dalla logica dei decreti flussi che, come si è visto dalle recenti inchieste, sono regali alle mafie e alla criminalità organizzata”.
“È necessario – concludono Oliviero e Russo – che la politica e le istituzioni si facciano seriamente carico di questa terribile piaga sociale, che fa profitto sullo sfruttamento di migliaia di lavoratrici e lavoratori, i quali, di fatto, garantiscono la filiera agricola in questa provincia e andrebbero tutelati e messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza, con diritti e tutele garantiti”.