I candidati Sindaco Marco Pizzella, Marco Pagliaro, Achille Cennami, Alessandro Pagliaro, Vincenzo Smirne, Rachele Miraglia condannano quanto accaduto ieri sera relativamente alla gestione del confronto previsto al Palazzetto dello Sport.
L’evento è stato annullato a pochi minuti dall’inizio per mancanza di disponibilità della struttura, come comunicava “Terra Mia”, associazione organizzatrice della serata.
Tale pubblicazione veniva però preceduta da una dichiarazione del Candidato Sindaco Francesco Lavanga, pubblicata sulla testata “The Report Zone”, che comunicava la sua assenza all’evento per “poca chiarezza delle regole”, suggerendo di rinviarlo al venerdì successivo, nonostante avesse precedentemente dato la sua disponibilità con le stesse regole e sapesse che venerdì è la giornata dedicata ai consueti comizi elettorali in Piazza Umberto.
Nonostante ciò gli altri candidati si sono recati al Palazzetto, dove hanno incontrato il sig. Alfredo Supino – rappresentante dell’Associazione Terra Mia – che ha pubblicamente affermato che l’annullamento del confronto era stato dovuto ad una sopravvenuta indisponibilità del Palazzetto, comunicata dal gestore.
I candidati hanno quindi chiesto di entrare nel palazzetto per parlare col gestore, il sig. Fabio Rallo, che dichiarava loro di aver disposto l’annullamento del confronto per un non meglio specificato senso di “democrazia”, venendo meno, a poche ore dal dibattito, un candidato Sindaco.
In realtà, attraverso questo comportamento, è stato proprio il confronto democratico a mancare, sia perché il candidato Lavanga si è sottratto al dibattito rinviandolo ad una data già impegnata, che perché il gestore del palazzetto – pur non avendo organizzato l’evento – ha arbitrariamente deciso di annullarlo, con buona pace dei cittadini mondragonesi che sono comunque accorsi numerosissimi (non avendo avuto per tempo modo di sapere dell’annullamento) per assistere ad un momento fondamentale della campagna elettorale.
Tutto ciò lascia senza parole e fa emergere un senso di disapprovazione totale per simili comportamenti, contrari non soltanto al buon senso, ma anche ai principi basilari della nostra democrazia.