È già proiettato alle prossime elezioni politiche di maggio 2023, Giovanni Zannini, il più eletto alle scorse elezioni regionali con oltre 21mila preferenze, Presidente della VII Commissione permanente Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio regionale della Campania, che ha chiesto a sindaci di Terra di Lavoro di fare sentire il loro sostegno al presidente del Consiglio dimissionario, Mario Draghi.
“I sindaci della Provincia di Caserta, con i quali collaboro quotidianamente per dare risposte alle nostre comunità, proprio sulla scorta di questo rapporto di confronto costante, hanno condiviso con me in queste ore l’opinione secondo cui le dimissioni di Mario Draghi rappresentano oggi un disastro. Mobilitiamoci tutti.”
“Giunga la voce dei sindaci e delle istituzioni casertane al Presidente Draghi, – aggiunge Zannini – giunga a lui la nostra richiesta di andare avanti e continuare per dare attuazione, in questa fase di emergenza sanitaria ed internazionale, all’agenda politica volta all’attuazione delle riforme e alla realizzazione degli investimenti del Pnrr“.
“Senza Draghi, il Pnrr salterebbe, l’Italia perderebbe la centralità internazionale che oggi, come mai in passato, ha saputo conquistarsi; senza Draghi, la nostra credibilità crollerebbe in un attimo. Perciò sottoscriviamo tutti l’appello Draghi resti premier“, conclude Zannini.
Pronta la risposta dei Consiglieri Comunali di Fratelli d’Italia Caserta, Paolo Santonastaso e Pasquale Napoletano che a mezzo di un comunicato congiunto rilevano che – “In merito alla lettera aperta firmata da vari sindaci tra cui quello di Caserta, Avv. Carlo Marino, con la quale si chiede al Presidente del Consiglio Mario Draghi di proseguire l’azione di governo e di evitare di andare al voto, non ne condividiamo i contenuti e ne prendiamo le distanze. Riteniamo sia un atto grave, antidemocratico, in quanto il Sindaco rappresenta tutti i cittadini, compresi coloro i quali considerano legittimo andare al voto così come avviene nella maggior parte degli Stati Europei nonostante il Covid e la guerra” – concludono Santonastaso e Napoletano.