Orta di Atella. A distanza di sette giorni continuano le mistificazioni e le strumentalizzazioni che vogliono farci apparire come coloro che hanno scritto una brutta pagina per Orta.
A nostro giudizio è vero esattamente il contrario: visti i continui “faremo e diremo”, caratterizzanti quest’anno di amministrazione, si è ridata con il nostro atto, meditato e convinto, una nuova occasione di rilancio all’intera comunità. Nel contempo si è contribuito a smascherare coloro che, presentandosi come rivoluzionari, come quelli che vanno contro le logiche del passato, sono riusciti, nei fatti, a far peggio, allorquando, prima delle elezioni, posero come “conditio sine qua non” ad una possibile alleanza la fissazione su carta di posizioni e ruoli istituzionali di primissimo rilievo. Abbiamo ancora memorizzati i resoconti delle trattative/richieste fatte dalla delegazione di Città Visibile. Prima ancora dei temi e dei programmi, venivano chiesti posti in giunta e non solo. Non parlerei quindi di rivoluzionari, bensì di soldati di ventura. Oggi, questi stessi signori vorrebbero farci la morale.
Diciamoci la verità e diciamocela in tutta franchezza: l’anno scorso, considerata la fretta con la quale fummo chiamati alle urne e, quindi, nella preparazione di liste e programmi, ci fu nei fatti un’investitura a sindaco (con vice-sindaco incluso nel pacchetto) più che un’elezione. Una scommessa, rivelatasi poi perdente, più che una proposta politica. Nonostante ciò, fin dai primi giorni della consiliatura, abbiamo comunque sperato in una crescita e in una vera svolta. Mai avremmo pensato che, da consiglieri di maggioranza, ci saremmo in seguito trovati costretti a presentare delle interrogazioni in Consiglio per promuovere e velocizzare provvedimenti amministrativi.
Abbiamo assistito a continue uscite propagandistiche, volte a far passare come straordinario ciò che è invero ordinaria amministrazione. Gli ultimi “colpi di coda” di Gaudino e i suoi sodali ne sono la misera dimostrazione. Post intrisi di pietismo, volti solo a carpire con malizia plausi immeritati.
Solo e sempre mistificazione narrata! Un po’ come i tralicci fatti passare per alberi di Natale.
Se Gaudino frequentasse di più il paese e meno i social, si accorgerebbe che nessun miglioramento è avvenuto in questo anno. I cittadini vivono difficoltà quotidiane come e peggio di prima, in uno stato di totale abbandono. In verità, in questi 13 mesi, i cittadini non ne hanno mai percepito la presenza e la vicinanza. Mai!
Sin dal primo giorno abbiamo chiesto, come Democratici & Riformisti, a gran voce, in tutte le sedi e con ogni strumento, condivisione e collegialità sulle scelte strategiche dell’amministrazione comunale.
Nonostante le continue narrazioni fuorvianti (anche di questi giorni), mai abbiamo posto come condizione l’occupazione di ruoli, posti o incarichi. Anche se ritenevamo, come riteniamo, del tutto legittimo che la principale forza di governo venisse rappresentata nelle articolazioni della pubblica amministrazione.
Lo stesso Gaudino ha dichiarato, magnificandoci pubblicamente (tutti, nessuno escluso), di aver ricevuto, da noi Democratici & Riformisti, “carta bianca” per il completamento dell’esecutivo. Ed è vero!
Ciò, però, non significava delega in bianco sulle scelte strategiche dell’amministrazione comunale, alle quali, per il mandato ricevuto, ampio e determinante, non potevamo certamente sottrarci.
Abbiamo chiesto, a più riprese, che in cima all’agenda politica, prima di ogni altra cosa, venisse posta per essere affrontata a viso aperto e senza giocare in difesa, la madre di tutte le questioni: quella urbanistica strettamente collegata all’emergenza democratica che, ancora oggi, scuote la nostra comunità. Chiedevamo di farlo in maniera chiara, diretta e trasparente, prima di essere travolti dagli eventi, prima delle sentenze, prima dei “diversi” procedimenti (quelli avviati e quelli “trascurati”). Si è preferito, invece, “ridimensionarla” approntando una difesa ad oltranza, a tratti anche farsesca, della vittima di turno, dimenticando le vittime precedenti e quelle “future”.
Abbiamo chiesto, invano, una riorganizzazione della macchina amministrativa, con un turnover dei dirigenti e funzionari comunali.
Per i consigli comunali, poi, dove si discute di atti fondamentali (tasse, tributi, tariffe tari, recuperi ed accertamenti, ticket, alienazioni, bilancio, ecc.), ci saremmo aspettati un minimo di confronto e di discussione a monte. Avremmo preferito, addirittura, un confronto nelle commissioni (uscite, sin da subito, dalle coordinate di Gaudino e sodali) anche con le minoranze.
Chiedevamo sui principali temi, coinvolgimento e condivisione con tutte le articolazioni democratiche e le realtà associative operanti sul territorio. Ha preferito, invece, rivolgersi all’esterno di Orta, nominando negli assessorati strategici e nei ruoli chiave dell’amministrazione e della società Acquedotti persone che conoscono poco o niente del territorio e delle dinamiche sociali e politiche della nostra comunità.
Nessuna iniziativa rilevante sul piano politico è stata intrapresa. Solo continui tentativi subdoli di continuare nell’opera di frazionamento delle forze politiche: dividi et impera è stato il motto predominante da un anno a questa parte, solo ed esclusivamente per garantire un minimo di sopravvivenza, dilazionando, poco alla volta, la fine di un’esperienza completamente da dimenticare.
Con forza e determinazione abbiamo chiesto ufficialmente al sindaco di aprire un confronto a 360 gradi con tutte le forze sociali e politiche, consiliari e non, partendo da quelle uscite vittoriose dalle elezioni, affinché si potesse verificare la possibilità di un’amministrazione dalle larghe intese. Siamo, infatti, convinti che per affrontare le importanti questioni di ordine sociale, ambientale, urbanistico ed economico, che tengono un intero territorio sotto scacco, ci sia bisogno di una maggioranza qualificata, quanto più inclusiva, ampiamente rappresentativa delle varie sensibilità sociali e politiche presenti sul territorio. Ed è su questo che lavoreremo da oggi in poi!
Una tale proposta politica getterebbe, finalmente, le basi anche per un definitivo superamento di una situazione conflittuale che si trascina da lungo tempo sul nostro territorio. Potrebbe essere l’inizio di un vero ripristino della tanto sperata agibilità democratica.
Dopo i continui commissariamenti è ormai chiaro, a tutti, il vero bisogno di Orta: una Politica che sia a sostegno di un’amministrazione virtuosa, con una maggioranza ampia ed inclusiva, caratterizzata, in ogni singolo atto promosso, da tre elementi imprescindibili: Legalità, Equità e Giustizia sociale.
Con tale impostazione si potrà apportare un contributo fattivo e lungimirante all’intera cittadinanza in un clima rilassato e collaborativo, soprattutto prolifero di buon governo. Coraggio e competenza non mancano.
Antonino Santillo, già capogruppo di Democratici & Riformisti.