Caserta. “Abbiamo deciso, in commissione, di esprimerci per uno stop alla certificazione dei tesserati per senso di responsabilità ed esigenza di chiarezza. Avendo avuto accesso all’anagrafe solo nella serata del 5 febbraio, non potevamo in meno di 24 ore fare chiarezza su numeri e situazioni molto dubbie, sia dal punto di vista regolamentare che politico.
Troppe le violazioni della norma relativa al numero massimo di tessere pagate dalla stessa carta di credito e troppi, già ad un primo esame, i casi di esponenti di partiti e aree politiche lontanissime dal Pd che ci siamo ritrovati tra i tesserati. Per questo abbiamo ritenuto necessario rimettere ogni decisione agli organismi nazionali, ma con la richiesta di fare presto e di garantire ai tanti militanti “veri” “del partito di poter celebrare il congresso”.
Così, in una nota, Costantino Leuci e Francesca Tessitore, componenti della Commissione provinciale per il congresso di Caserta, indicati da Gianni Cuperlo. “Come ha chiesto Gianni Cuperlo, vogliamo – rimarcano – che la parte buona della comunità dei democratici sia messa nelle condizioni di esprimersi liberamente sul futuro del partito. In particolare, il partito casertano deve finalmente essere in grado di riprendere nelle proprie mani l’azione politica sui territori, sottraendosi a commissariamenti e a gestioni trasformistiche di chi pensa di esercitare la sua leadership a colpi di pacchetti di tessere e adesioni opportunistiche che mortificano la passione e la storia di tanti veri democratici”.