Caserta. Sabato pomeriggio si è svolta la presentazione della mozione contro lo sfruttamento negli appalti pubblici e per l’inserimento di clausole di premialità per le aziende che garantiscono salari di almeno 10 euro l’ora. Grazie agli interventi dei relatori e delle relatrici, siamo riusciti ad analizzare la questione del salario minimo da diversi punti di vista: quello politico e sociale, quello giuridico e quello sindacale.
Il salario minimo è una misura fondamentale per ridare dignità al lavoro e per permettere che le lavoratrici e i lavoratori vivano una vita degna. I Comuni devono dare l’esempio: possono infatti inserire premialità sul salario, aprire tavoli con parti sindacali e datoriali e chiudere protocolli d’intesa per garantire il salario minimo. Non possiamo più permettere che lavoratori e lavoratrici che lavorano tramite appalto bandito dal Comune guadagnino 4 euro l’ora con contratti ultra precari.
È chiaro che il salario minimo non è la panacea ad ogni male: in Italia c’è bisogno di una legge sulla rappresentanza sindacale, che eviti l’esistenza di contratti pirata, che garantisca l’ampliamento dei diritti sul lavoro e che obblighi gli enti pubblici ad affidare gli appalti solo ad aziende che garantiscono livelli salari e di diritti pari a quelli che garantiti ai dipendenti pubblici. Il salario minimo va inteso come primo passo verso questa direzione.
Alla fine del partecipatissimo dibattito, è stata firmata la mozione che presenteremo nei prossimi giorni dal consigliere Giovine e dal Consigliere Donisi. Grazie mille a Valeria Nuzzo, ad Alessandra Ricupero di UP – Su la testa e a Vincenzo Bellopede Segretario generale della Filcams Cgil Caserta e a tutte e tutti gli intervenuti!
Speriamo davvero che la mozione, scritta dalla rete di attivisti e attiviste Up su la testa e presentata in tante città d’Italia ed approvata a Bologna, possa essere approvata in consiglio quanto prima. #casertadecide