Capodrise. “Mai come in questo momento – scrive il gruppo consiliare Alleanza per Capodrise in un manifesto pubblico –, la città avrebbe bisogno di una guida solida e di un governo che desse risposte alle cittadine e ai cittadini, soprattutto a coloro che vivono in difficoltà.
Ciò che sarebbe naturale attendersi è, però, inconciliabile con la crisi amministrativa in atto. Siamo governati da una maggioranza lacerata: da un lato, c’è chi ha perso, sindaco in primis, la connessione con la volontà popolare e con le forze politiche di cui è espressione; e, dall’altro, c’è chi fa finta di ignorare la gravità della situazione, in attesa di…?
Lo scontro ha prodotto una paralisi senza precedenti e, dopo un anno e mezzo, il bilancio è disastroso. La riapertura del campo sportivo Sant’Andrea è ancora lontana; la ricostruzione della scuola elementare “Elpidio Jenco”, pure; l’isola ecologica, non pervenuta; la gestione dei conti pubblici è ridicola; dei nuovi loculi al cimitero, nemmeno l’ombra; il Piano urbanistico comunale (PUC) è un groviglio di conflitti di interesse.
Per non parlare dell’ultima assunzione al Comune: un schiaffo ai giovani di Capodrise! Ma il “capolavoro” del sindaco Vincenzo Negro – aggiunge il gruppo dei consiglieri comunali Maria Belfiore e Gaetano Argenziano – è la sedicente riqualificazione dell’ex Area Carrefour. Quella concessione, come da noi invocato, andrebbe revocata subito in autotutela. Una rotonda, un po’ di asfalto e qualche posto di lavoro malpagato e precario non riusciranno, infatti, a mascherare una procedura speculativa che risponde solo a logiche clientelari.
A proposito dell’ex area Carrefour, presumiamo che il danno erariale ammonti ad alcuni milioni di euro. Se le autorità competenti dovessero confermarlo, il danno sarà pagato, di tasca propria, anche da quegli amministratori che hanno sostenuto in buona fede l’operazione e che solo oggi si sono resi conto di essere stati usati dal sindaco e dalla sua cricca. A loro, alle consigliere e ai consiglieri comunali che rappresentano la parte sana della maggioranza, rivolgiamo un appello: salviamo il salvabile!
Purtroppo, alle proposte che finora abbiamo rivolto al sindaco ci siamo sempre sentiti rispondere: “Scrivete!”, “Denunciate!”. C’era una volta Capodrise – concludono –: una comunità in cui vigeva il primato della morale, della politica e del bene comune; in cui le ambizioni personali erano subordinate alle ambizioni di un popolo. C’era una volta… e potrebbe esserci ancora Capodrise. Dipende da ognuno di noi!”.