Collegio garanzia, reazioni a catena dopo dimissioni Di Majo, si teme insabbiamento referendum Biodigestore

Caserta. Una esplosione a catena quella che ha creato le dimissioni nella giornata di ieri dell’avvocato Luca Di Majo dal Collegio di garanzia per l’ammissibilità dei referendum comunali del Comune di Caserta. Secondo Di Majo le nomine sono illegittime, non c’è garanzia per i cittadini: “La motivazione è una: sono, anzi siamo stati eletti in violazione dell’art. 5, comma 1, del relativo regolamento“.

Il Collegio deve decidere sull’ammissibilità delle proposte arrivate dai cittadini oltre a dover formulare i quesiti e dirimere le controversie in quanto garanti della corretta interpretazione dello Statuto comunale. A questo punto, importanti istanze referendarie provenienti dai cittadini rimarrebbero appese, fino a quando il Comune non decida di integrare il Collegio dei Garanti.

Poco fa abbiamo ricevuto una nota dell’avvocato Gloria Martignetti che apprendendo “… dalla stampa locale delle dimissioni dell’avv. Luca di Majo, da componente del Collegio dei Garanti del Comune di Caserta, insediatosi lo scorso 16/02/2023 dopo più di una petizione promossa dalla sottoscritta, dall’associazione CDV e da tanti altri cittadini che sono ancora in attesa che venga esaminata la proposta di Referendum protocollata il 30/11/2021 con cui i casertani hanno chiesto di potersi esprimere sulla «localizzazione del biodigestore in località Ponteselice».

L’avvocato Martignetti nella giornata di ieri ha inviato una PEC (di cui trovate il link in calce a questo articolo) indirizzata al Sindaco di Caserta, al Presidente del Consiglio Comunale e all’assessore al Ramo, in qualità di promotore delegato della proposta di Referendum, con cui chiede che “si proceda “ah horas” all’integrazione dell’organo Collegiale al fine di consentire che l’istanza di referendum, protocollata il 30/11/2021, venga esaminata. A tal uopo, ai sensi dell’art. 4 del “Regolamento per la disciplina del Referendum Comunale”, in qualità di promotore delegato, chiede di essere convocata alla riunione che si terrà per l’esame dell’istanza“.

Ho evitato in questi mesi di sollecitare ulteriormente il Comune di Caserta nella speranza che il buonsenso dei nostri amministratori accelerasse l’iter; – dice la Martignettiho evitato di pubblicizzare che nei giorni successivi all’insediamento mi venisse richiesta da parte del Comune copia della documentazione (che probabilmente non si trovava) ma, mio malgrado, ho dovuto inviare una nota al comune con cui ho sollecitato l’immediata integrazione dell’organo collegiale affinché dopo circa due anni possa essere esaminata l’istanza di Referendum.

Alla luce dell’enfasi con cui la nostra amministrazione ha comunicato alla cittadinanza l’insediamento di questo prezioso organo di garanzia – continua l’avvocato casertano, che conclude – (sebbene ne abbia ostacolato la istituzione) mi auguro che, al fine di garantire il diritto di partecipazione dei cittadini su un argomento di particolare interesse, come quello del Biodigestore, il Comune di Caserta proceda come previsto dalla legge senza ulteriori esitazioni”.

Alleghiamo copia della PEC inviata al Comune di Caserta dall’avvocato Martignetti.

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