San Felice a Cancello. In seguito al Consiglio Comunale del 17 luglio, il sindaco Emilio Nuzzo rilascia alcune dichiarazioni.
“Quanto avvenuto nel corso del Consiglio Comunale tenutosi oggi, lunedì 17 luglio, completamente disertato sia dal gruppo guidato da Carmine Palmieri sia da quello di Eugenia Carfora, è un fatto gravissimo e tutti i cittadini di San Felice a Cancello devono essere a conoscenza. Ma c’è di più. Eugenia Carfora, dopo l’appello, ha subito chiesto e voluto la parola, sostenendo che la seduta sia stata convocata in maniera irregolare perché, secondo lei, non sono stati rispettati i tempi stabiliti dal regolamento. Qui, senza nemmeno dar modo di poter rispondere, insieme al collega Giuseppe De Rosa ha abbandonato il Consiglio”.
“Quanto ha sostenuto Eugenia Carfora non risponde al vero, perché la seduta, come ribadito anche questa mattina, è stata convocata il giorno 13 luglio in maniera straordinaria, e lo certifica la comunicazione; inoltre, lo Statuto, al quale lei si appella, chiarisce che i giorni minimi di distanza tra convocazione e seduta straordinaria devono essere almeno tre e non cinque, come da lei ribadito. La cosa peggiore di quella che possiamo definire a tutti gli effetti una fuga, è stato l’atteggiamento ostruzionistico avuto dalla Carfora. Ella non ha lasciato spazio al contraddittorio, al dibattito, necessario per spiegare che, quanto sosteneva, non era vero. Ma questo è. È stata dimostrata, ancora una volta, poca serietà e professionalità, non solo nei nostri confronti, ma dei cittadini: anche lei è stata messa lì dal popolo di San Felice a Cancello, che l’ha votata per offrire soluzioni ai problemi, non per fare show da teatro. Questa è la seconda volta che lei mostra questo atteggiamento: la prima volta è scappata di fronte a responsabilità amministrative, la seconda volta davanti al confronto con la maggioranza, che è alla base della democrazia”.
“Infine, la sua interpellanza l’ho ricevuta soltanto questa mattina sulla mia scrivania, poiché è stata mandata al comune alle ore 12.00 di venerdì 14, e lei ben sa che l’ufficio protocollo proprio a quell’ora chiude, venendo meno alle tempistiche che tanto ha decantato nel Consiglio Comunale. Mi aspettavo non solo da lei, ma dall’intera minoranza un atteggiamento costruttivo, rispettoso nei confronti della drammatica situazione che vive il paese: qui c’è da rimboccarsi le maniche e ricostruire San Felice a Cancello. La Carfora non ha vissuto il territorio negli anni pregressi, non ha il polso della situazione, e lo dimostra il fatto che, nella sua interpellanza, lei non sia riuscita a dimostrare la differenza di operato della ditta che si occupa della raccolta differenziata e del verde pubblico: da quando ci siamo insediati le piazze, le strade e i luoghi di attrazione non versano più nello stato di degrado, anzi, e chi vive il territorio può notare tranquillamente il prima e dopo. Cosa voleva dimostrare? Chi lo sa. Questo suo modo di fare porta a danneggiare ulteriormente il nostro paese anziché aiutarlo, e questa cosa non può essere accettata, in nessun modo”.
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