San Felice a Cancello. Il capogruppo Eugenia Carfora, il consigliere Giuseppe De Rosa e il Comitato per la Lista Speranza in riferimento al Consiglio Comunale odierno specificano quanto segue:
“In data odierna il gruppo Speranza ha consegnato al Presidente del Consiglio Comunale le seguenti osservazioni circa la regolarità sulla convocazione dello stesso consiglio. In data 12 luglio, infatti, veniva convocata riunione dei Capigruppo per il successivo giorno 14, con un unico argomento all’ordine del giorno, ovvero Nomina del collegio dei revisori. Il giorno successivo, ovvero il 13 luglio, in spregio a qualunque norma ma anche ‘galanteria politica’, è arrivata la convocazione del Consiglio Comunale, per azione del Sindaco (pur non essendone titolato, sempre in base al Tuel, ma anche allo Statuto Comunale e al Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale) anche se sottoscritta dal Presidente del Consiglio, in data imprecisata (si legge ‘Dalla Casa Comunale, luglio 2023’), con all’ordine del giorno lo stesso unico punto, senza alcuna indicazione del carattere ordinario o straordinario della seduta.
La successiva riunione dei Capigruppo (che avrebbe dovuto concertare l’ordine del giorno), svuotata di funzioni e poteri sia politici che istituzionali, essendo già convocato il Consiglio, è rimbalzata agli onori della cronaca per l’assenza contemporanea di Presidente e Vice Presidente; su proposta propria è stato redatto apposito verbale, dove veniva fatto notare: 1) il mancato rispetto dei tempi previsti per la convocazione del Consiglio; 2) il mancato rispetto per la Capigruppo, essendo già convocato il Consiglio con un unico punto all’ordine del giorno; 3) l’assenza del punto relativo all’approvazione del verbale della seduta precedente, non ancora reso pubblico. Tutto ciò venerdì 14 luglio dalle 11,00 alle 12,15.
Alle ore 14.11 dello stesso 14 luglio, veniva integrata la convocazione con l’indicazione del carattere straordinario della seduta e l’inserimento dell’approvazione del verbale della seduta precedente all’interno dell’ordine del giorno; integrazione firmata di proprio pugno dal Presidente che fino a qualche ora prima era assente.
Volendo essere pignoli, rimane la mancanza dei tre giorni precedenti, che secondo interpretazione autentica, devono essere considerati ‘liberi’ ossia senza considerare né il giorno iniziale né tantomeno quello finale, essendo avvenuta la specifica di ‘Straordinaria’ alle 14,11 del 14 luglio e il consiglio convocato alle 11.30 del 17 luglio.
Non è questo il punto. Malgrado più volte richiesto e sottolineato, sia nella Capigruppo che nella successive comunicazioni, fino alle 9,45 del 17 luglio non vi era traccia dei documenti relativi alla seduta odierna; nello specifico: non sono stati consegnati né il verbale della seduta precedente né la documentazione relativa alle domande pervenute con la manifestazione di interesse per la nomina del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune (come sarebbe stato più giusto denominare il punto all’Odg).
In altre parole, si continua ad ostacolato il pieno esercizio della funzione di Consigliere Comunale, per la quale siamo stati eletti.
Sono infine da stigmatizzare le affermazioni del Sindaco in riferimento alla mancata discussione dell’interpellanza prodotta, in quanto secondo Lui alle ore 12 di venerdì 14 il protocollo del Comune sarebbe chiuso. Ciò, perché lo stesso venerdì 14, sicuramente in orario successivo alle 12 per quanto sopra descritto, il Presidente procedeva a protocollare e poi far notificare per PEC l’integrazione della convocazione del consiglio comunale.
Quanto all’interpellanza, nel rimandare al mittente l’accusa di assenza dalla città, l’istante non faceva altro che segnalare quanto lo stesso Sindaco aveva fatto notare come primo appuntamento all’atto dell’insediamento quando, motu proprio, ha inteso ristabilire la corretta applicazione del contratto d’appalto ora assunto dalla Velia. L’interpellanza, che va nella stessa direzione, ha lo scopo di porre l’accento sulla mancata osservanza dei doveri contrattualmente stabiliti, ponendosi l’interrogativo finale di cosa si sta predisponendo in termini di atti, vista la scadenza dell’appalto per il prossimo 31 dicembre 2023.
Tanto era dovuto, con lo stesso garbo istituzionale con cui fin dall’insediamento, è stato chiesto il rispetto delle regole; perché nelle aule di Tribunale si fanno i processi, nell’aula consiliare si scrivono le norme nel rispetto della legge. Ora, con altrettanto garbo istituzionale, preme sollecitare il rispetto del ruolo di opposizione e minoranza in Consiglio Comunale, dei cittadini di San Felice a Cancello che ancora attendono di sapere se i propri rappresentanti eletti siano in condizioni di incompatibilità e/o ineleggibilità nelle cariche ora rivestite, verificando quanto autocertificato con la propria candidatura. In altre parole, la verità ancora una volta stravolta”.
Si indicano alcuni articoli dello Statuto Comunale citati nella dichiarazione: articolo 9 e articolo 15.