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Politica

AMBC: Ma nel Campo sportivo di Mondragone tutti possono andare a giocare?

Mondragone. Qualche giorno fa sulla propria pagina Facebook il Movimento Mondragone Attiva ha postato una foto che ritrae una squadra di calcio cittadina mentre è alle prese con la preparazione fisica in vista del prossimo campionato di calcio all’interno del campo sportivo comunale.

“Se ciò venisse confermato, si sottolineava nel post, ci troveremmo di fronte all’ennesima “svista” amministrativa. Difatti, il nostro Stadio Comunale, inteso come insieme di varie strutture (campo da gioco, spogliatoio, aree verdi, mura circostanti, spalti, ecc), è un cantiere aperto, con lavori non ancora ultimati e, soprattutto, privo di collaudo mettendo, in questo modo, anche a rischio l’incolumità degli atleti e degli allenatori. Tra l’altro, continuava il Movimento Mondragone Attiva, dalla lettura dell’albo pretorio, non risulta alcun affidamento dell’impianto sportivo né alcun bando di gara. In altre parole, non si comprende a che titolo questa squadra stia occupando il campo. Chiediamo al Sindaco Lavanga, all’assessore agli impianti sportivi Tramonti (che si trova anche in un palese conflitto di interessi con la nuova società calcistica locale), al responsabile dell’ufficio tecnico Catanzano di chiarire pubblicamente come sia possibile, quindi, che persone estranee agli addetti ai lavori possano accedere all’interno della struttura e si possano addirittura allenare. Questa situazione, tra l’altro, fa il paio con quella del palazzetto dello sport, dove, ad offerte già presentate e bando chiuso il 21 luglio, non si conosce ancora il vincitore, con buona pace delle associazioni sportive locali, che dovranno fare i salti mortali per capire come organizzarsi in tempo per la prossima stagione sportiva” (https://www.facebook.com/movimentomondragoneattiva/).

Siamo di fronte ad una puntuale e documentata denuncia pubblica di Mondragone Attiva, che vogliamo sperare non resti senza alcuna conseguenza. Stiamo parlando di possibili reati e di gravi responsabilità: se quella squadra di calcio è entrata in una struttura pubblica senza alcun permesso formale ha commesso un reato, ancora più grave se siamo di fronte ad una struttura che è tuttora un “cantiere aperto”. Se, invece, erano autorizzati, occorrerà capire chi li ha autorizzati e sulla base di quale pubblica procedura, nota possibilmente anche ad altri che vorranno andare lì ad allenarsi o soltanto a giocare. Ma, soprattutto, dovranno dire alla città se vi è il parere di agibilità e sicurezza previsto dalla legge, chi gestisce quella pubblica struttura e ne ha la responsabilità formale (e sulla base di quale atto amministrativo), chi è il responsabile della sicurezza degli impianti, se è tutto a norma, quali sono le tariffe (di un servizio a domanda individuale, quale è appunto questo) per l’uso degli impianti, quando sono state approvate dal Consiglio comunale e rese pubbliche e qual è la procedura per il loro pagamento preventivo al rilascio dell’autorizzazione.

Siamo un Comune quasi in dissesto e non prevedere una percentuale di copertura dei costi di gestione di tale impianto, sarebbe una scelta irragionevole e gravissima (oltre che illegittima). Ma noi tra le carte contabili e nel Piano di Riequilibrio non abbiamo trovato alcun riferimento al Campo sportivo o al Palazzetto dello sport, né al Cimitero comunale. Continuano a considerare come servizio a domanda individuale soltanto la refezione scolastica. Vuol dire che ritorneremo alla procura della Corte dei conti con un’altra segnalazione.

Abbiamo l’impressione che nonostante la “tegola del dissesto”, si proceda ancora con la strafottente logica del Marchese del Grillo: “Io so’ io… e voi non siete un cazzo!”, senza osservanza dei criteri di razionalità, correttezza e adeguatezza dell’azione amministrativa e di proporzionalità tra costi affrontati e obiettivi conseguiti. Siamo sull’orlo del precipizio finanziario e ci si fa beffa dei principi del buon andamento dell’azione amministrativa, che non può non considerare la convenienza economica, nonché la compatibilità dei costi che si sostengono con la situazione del nostro bilancio e con la salvaguardia degli equilibri finanziari dell’Ente. L’anno scorso il nostro Comune ha speso € 944.247 per “sport e tempo libero”, soldi presi dalle tasche di tutti i cittadini sostanzialmente per tenere in piedi un paio di strutture sportive ad uso di pochi.

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