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Politica

Patrimonio boschivo nella Reggia di Caserta, Zinzi “interroga” il ministro Sangiuliano

Caserta. Il ministro della Cultura intervenga “a tutela del patrimonio boschivo della Reggia di Caserta” e per “garantire che nel parco vengano effettuate la manutenzione ordinaria e straordinaria nel pieno rispetto dei vincoli paesaggistici che gravano sulla Reggia“. Lo chiede il deputato casertano della Lega, Gianpiero Zinzi, in un’interrogazione al Ministero della Cultura.

Il Parco Reale di Caserta, realizzato per volere di re Carlo di Borbone ad opera di Luigi Vanvitelli, coniuga modelli rinascimentali italiani con soluzioni di stampo francese. L’asse centrale, costituito dalla via d’Acqua completa il cosiddetto effetto cannocchiale del porticato del Palazzo Reale, unendo idealmente la Reggia a Napoli tramite quello che oggi è viale Carlo III. – dice il deputato della Lega che continua.

I 76 ettari del Bosco di San Silvestro e i 23 del Giardino inglese completano un sistema paesaggistico articolato e suggestivo; l’impianto dei quadruplici filari di lecci che contornano la via d’acqua è, dunque, coevo alla progettazione e realizzazione del parco reale, contribuisce in maniera essenziale a creare la prospettiva paesaggistica nota come infinito vanvitelliano e costituisce da sempre l’immagine iconica della Reggia di Caserta nota in tutto il mondo.

In oltre 250 anni questi filari sono stati mantenuti inalterati nella loro riunione scenica mediante manutenzione accurata che certamente ha provveduto anche alle inevitabili sostituzioni degli alberi quando necessarie, senza tuttavia impattare in alcun modo sulla bellezza del sito patrimonio Unesco.

A febbraio 2023, sui social e sulla stampa locale, si è diffusa la notizia, mai smentita dalla direzione della Reggia, dell’imminente abbattimento di centinaia di lecci contemporaneamente e a luglio 2023 la direzione ha organizzato una Giornata di studi dedicata al parco reale per ufficializzare la decisione di abbatterne 750, stante il parere di 5 accademici (2 Università di Bologna, 1 Marche, 1 Firenze, 1 Napoli). In seguito, una delegazione di ambientalisti locali e di agronomi iscritti alla sezione locale dell’ordine effettua una ricognizione e verifica che su 100 alberi esaminati solo il 10 per cento necessita di abbattimento tanto che l’Odaf di Caserta prende ufficialmente posizione contraria all’abbattimento“.

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