Santa Maria Capua Vetere. “Leggo con grande rammarico le accuse mosse nei miei confronti dal Consigliere Comunale Raffaele Aveta per non aver votato favorevolmente la mozione per l’istituzione del fondo povertà costituito dalla riduzione delle indennità della Giunta comunale e delle commissioni consiliari. E lo fa con uno stile decisamente improprio che spesso lo contraddistingue.
Quando chi fa politica non ha argomentazioni valide per emergere e decide comunque di farlo andando dritto contro la persona, è il livello più basso che si possa toccare- ha dichiarato il Consigliere Comunale M5S Danilo Talento.
Voglio comunque ringraziare il Consigliere Aveta per il tempo prezioso e le attenzioni che spesso mi dedica, questa volta di sabato pomeriggio, sottraendole a cose ben più importanti. Lo stesso tempo che il Consigliere Aveta potrebbe ad esempio utilizzare per presentarsi in commissione e lavorare sui tanti temi e problemi della città. Del resto è stato votato dai cittadini anche per questo, non certo per detenere il record di assenze nelle commissioni o di articoli di giornali e post social.
È doveroso però fare chiarezza. Due sono state le mozioni presentate dal Consigliere Aveta sul reddito di cittadinanza. La prima, promossa dal M5S a livello nazionale con la quale si chiedeva al Governo e al Parlamento di rivedere il proprio orientamento sul RdC, ripristinandolo e istituendo tavoli tecnici con tutti gli attori istituzionali coinvolti al fine di prevenire situazioni di disastro sociale, è stata votata FAVOREVOLMENTE dal sottoscritto. Piccolo ma rilevante particolare omesso volutamente dal Consigliere Aveta.
La seconda mozione, che prevedeva l’istituzione di un fondo povertà dalla riduzione dei gettoni di presenza delle commissioni e delle indennità di Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio Comunale, era sì lodevole (come ho fatto verbalizzare durante la fase della dichiarazione di voto) ma del tutto insufficiente a risolvere il problema della povertà.
La mozione prevedeva un fondo di 80.000 euro da destinare ai nuclei che hanno perso il reddito di cittadinanza, che ad oggi in città ammontano a 1000. Se dividiamo 80.000 euro per 1000 nuclei familiari, otteniamo 80 euro. Cifra annuale che sarebbe spettata ai nuclei RdC. Se dividiamo poi 80 euro per 12 mensilità, ricaviamo 6,67 euro al mese a nucleo familiare.
Avete capito bene, 6,67 euro al mese a NUCLEO FAMILIARE (mediamente composto da 3 persone). Ciò significa che ad ogni persona sarebbe andata una cifra pari a poco più di 2 euro al mese.
Spiegatemi voi adesso come una persona possa pensare di essere aiutata con SOLI due euro al mese. Per me si tratta di una vera e propria umiliazione a danno delle persone che già vivono in condizioni di disagio economico.
Quando il Movimento 5 stelle varò la grande misura del reddito di cittadinanza l’intento era quello di ridare dignità a chi un lavoro l’aveva perso, non lo aveva o a chi, pur avendo un lavoro, era retribuito troppo poco. Non certo il sostegno economico aveva l’intento di umiliare ancor di più chi già si trovava in condizione di grande difficoltà.
Dunque, la mozione così come è stata presentata dal Consigliere Aveta aveva un unico fine a mio avviso. Un fine mediatico volto a cercare di accrescere il proprio elettorato. Se poi il suo intento era proprio quello di aiutare le persone con 2 euro al mese, allora evidentemente abbiamo diverse idee sulle vere politiche di lotta alla povertà. Così come l’idea del Consigliere Raffaele Aveta dista anni luce anche da quelle del Movimento 5 stelle.
Un ultimo chiarimento. Il vero “traditore politico” (per utilizzare il termine usato dal Consigliere Aveta) non è colui che vota le delibere di consiglio con la maggioranza, specie se queste sono dirette all’interesse pubblico, come quelle legate alla realizzazione della caserma dei carabinieri, o alla realizzazione dell’ospedale di comunità o, ancora, all’istituzione del Distretto del commercio. Se così fosse, anche il Consigliere Aveta sarebbe un “traditore” considerati i suoi voti favorevoli espressi su tali delibere.
Anzi rettifico, il Consigliere Aveta ha votato contro la istituzione del Distretto del commercio, andando quindi contro ad una categoria in grande difficoltà e fortemente penalizzata dal commercio online o dai grandi centri commerciali.
Il vero “traditore politico” è colui che, pur essendo stato il candidato Sindaco del Movimento 5 Stelle ma non eletto, ha preferito non costituire il gruppo consiliare espressione diretta del “Movimento 5 stelle” in Consiglio Comunale, come invece era ed è previsto da ogni norma regolamentare e statutaria comunale e, ancora più importante, dal Codice Etico M5S.
Basti pensare anche al fatto che il Consigliere Aveta preferisce essere riconosciuto come il capogruppo di “Alleanza per la città-M5S-Verdi (senza far comprendere alle persone e al suo elettorato a quale dei tre schieramenti appartenga) e non come il Consigliere comunale M5S.
Se per il Consigliere Aveta io sarei il traditore perché, coerentemente con la candidatura e l’elezione nella lista del Movimento 5 stelle ho costituito il gruppo consiliare M5S (come previsto dal codice etico, dal Regolamento del Consiglio Comunale e dello Statuto comunale) abbiamo evidentemente differenti concezioni anche del termine “tradimento”.
I fatti sono questi, lascio agli altri le chiacchiere e le becere insinuazioni. Chiunque può rendersene conto consultando i verbali di seduta o partecipando alle pubbliche sedute del Consiglio Comunale. – Danilo Talento, consigliere comunale Santa Maria Capua Vetere.