Mondragone. Come si ricorderà, più di una volta durante la raccolta di firme sulle due proposte di legge di iniziativa popolare della Campagna “Riprendiamoci il Comune”, l’AMBC aveva lamentato la mancata attivazione da parte del Governo della piattaforma pubblica gratuita per la sottoscrizione online di proposte di legge e di referendum. Un ritardo che – come abbiamo poi appurato – dipende anche dai forti ritardi da parte dei comuni nel processo di dematerializzazione delle liste elettorali e nell’integrazione in Anpr. La persistenza della gestione delle liste elettorali in formato cartaceo “si pone in contrasto con la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e con le azioni di riduzione della spesa sul materiale di stampa”, oltre a rallentare lo snellimento e la semplificazione delle operazioni di aggiornamento del corpo elettorale, tra le quali rientra il processo di integrazione delle liste elettorali in Anpr, destinato a concludersi entro novembre.
Si tratta di un processo, quello della dematerializzazione, che stenta a decollare al punto che il Dipartimento per gli affari interni e territoriali (Dait) del Ministero dell’interno è tornato di recente nuovamente a sollecitare con una ennesima circolare i prefetti, i sindaci e gli uffici elettorali per cercare di aumentare il numero degli uffici elettorali richiedenti la digitalizzazione.
Sappiamo che il totale dei comuni autorizzati alla dematerializzazione delle liste elettorali è 4.528, pari al 57,3%, con sensibili differenze territoriali: si va dal 71,6% nel Nord, con punte del 100% in Valle d’Aosta, 90,8% in Trentino, 87% in Veneto, al 66,3% nel Centro (96,7% in Umbria, 80,9% nelle Marche, ma 42,1% nel Lazio), per scendere al 28,9% nel Meridione (con la maglia nera alla Campania, 19,6%) e al 30,2% nelle Isole. E sappiamo che il Dait ora segnala che, secondo i dati forniti dalla Sogei, non risulta completato da parte di tutti i comuni il processo di trasmissione nell’Anpr dei dati elettorali di tutti i cittadini né quello di integrazione dei Web Services resi disponibili per l’acquisizione e l’aggiornamento puntuale della posizione elettorale dei cittadini, oltre a segnalare che il mancato completamento delle attività non consentirà di accedere al contributo economico stanziato a valere sulle risorse del Fondo Complementare al Pnrr, per cui torna a sollecitare gli ufficiali comunali elettorali affinché pongano in essere, “con la necessaria accelerazione”, tutti gli adempimenti tecnici di competenza, registrando e garantendo l’aggiornamento dei dati secondo le istruzioni operative pubblicate sul sito www.anagrafenazionale.interno.it.
Vogliamo sperare che il comune di Mondragone sia in quel 19,6% dei comuni campani che hanno provveduto a dematerializzare le liste elettorali e a completare il processo di trasmissione nell’Anpr dei dati elettorali di tutti i cittadini. E se non lo ha ancora fatto, vogliamo sperare che provveda entro il 1° dicembre (c’è anche un contributo forfettario di 6.173,20 €).
La gestione dematerializzata, delle liste elettorali come di tutte le procedure amministrative, consente- come si sa- un risparmio sul materiale di stampa, lo snellimento delle operazioni, la semplificazione dell’attività degli uffici, la riduzione dei tempi e dei costi di gestione delle pratiche, il miglioramento delle modalità di accesso e di scambio dei documenti (razionalizzando gli spazi d’archivio grazie alla riduzione del cartaceo) e una migliore tracciabilità dei documenti. La digitalizzazione dei procedimenti e dei servizi del nostro Comune (come di tutta la Pubblica Amministrazione) rappresenta uno degli aspetti cruciali dei necessari cambiamenti: avere tutti i dati, i documenti e i servizi pubblici in modalità digitale significa offrire ai cittadini (agli operatori economici ecc) qualità, tempestività e risparmio.
L’Associazione Mondragone Bene Comune aveva lanciato l’allarme sull’inerzia dei nostri amministratori in ordine al PNRR, soprattutto per quanto riguarda il digitale: https://www.casertanews.it/attualita/pnrr-associazione-mondragone-bene-comune-sindaco.html. Ma anche questo nostro ennesimo allarme è passato “in cavalleria”. Non ci risulta, purtroppo, che il nostro Comune a guida Lavanga abbia iniziato un percorso di ripensamento dei processi e dei procedimenti in ottica digitale. Al contrario, si ha l’impressione che si stia perdendo “l’opportunità del digitale” e che un’Amministrazione “vecchia”, “datata” e “incapace” non si renda neppure conto che il digitale ormai non è solo un’opportunità, ma è soprattutto una necessità per garantire i servizi locali a tutti noi, poiché -come ci ammoniscono gli esperti- senza servizi digitali fra poco non avremo più modo di avere servizi. Per non parlare dell’assenza totale di iniziative comunali sul fronte dell’alfabetizzazione digitale per quelle cittadine e per quei cittadini in difficoltà con gli strumenti digitali (più del 67% degli anziani italiani non è capace di usare Internet), per cercare di scongiurare un divario digitale che non farebbe altro che aggravare le disuguaglianze.