Mondragone. Ritorniamo ad occuparci di impianti sportivi comunali, evitando accuratamente di parlare di risultati sportivi o di gestioni societarie, sia perché non abbiamo le competenze per farlo, ma soprattutto perché abbiamo notato che anche quando a parlarne è qualche cittadino competente (e con gloriosi trascorsi sportivi), che prova a criticare la gestione di qualche novella società sportiva locale, immediatamente si parte brutalmente all’attacco via social con riferimenti inopportuni alla sfera personale e familiare. Ci si adopera, quindi, per “tappare la bocca” a chiunque si permetta di mettere becco su quello che si ritiene “cosa loro”. Anche questo è un segno del clima plumbeo che da qualche tempo incombe sulla città. Un clima apparentemente di festa, di fuochi d’artificio, semmai sparati senza autorizzazione, di bambini festanti e di cotillon, funzionali per un consenso il più diffuso possibile, ma anche a mascherare, a far passare in sordina l’accaparramento degli impianti sportivi (prima questione), alcuni possibili conflitti d’interesse (seconda questione) e l’opacità di alcune spese di gestione (terza questione).
Da tempo la normativa nazionale ha introdotto il principio di libero accesso e utilizzo degli impianti sportivi ai cittadini singoli o in forma associata, stabilendo che: “… l’uso degli impianti sportivi in esercizio da parte degli enti locali territoriali è aperto a tutti i cittadini e deve essere garantito, sulla base di criteri obiettivi, a tutte le società e associazioni”. Quindi, molto prima che lo sport entrasse in Costituzione, il legislatore ha attribuito alla pratica sportiva e all’esercizio della medesima una finalità di interesse pubblico, dove da un lato si afferma per tutti i cittadini la libera disponibilità d’uso degli impianti sportivi gestiti da enti locali territoriali e dall’altro ne viene garantito l’utilizzo a tutte le società e associazioni sportive sulla base della individuazione di criteri obiettivi. Ma chi è chiamato innanzitutto a stabilire la modalità di gestione degli impianti? E’ compito del Consiglio comunale discutere e decidere in merito.
Qualcuno, a partire dal presidente del Consiglio comunale Corvino, può -di grazia- dirci quando il Consiglio comunale si è occupato di stabilire la modalità di gestione degli impianti sportivi? E ciò a proposito delle illegittimità/illegalità da sottoporre da parte dei Consiglieri d’opposizione al Prefetto non appena quest’ultimo riterrà di doversi occupare anche di Mondragone.
Il sistema di affidamento principale è quello dell’evidenza pubblica tramite gara per la selezione del soggetto gestore più idoneo e la presenza di un soggetto gestore che è al contempo soggetto utilizzatore dell’impianto (es.: l’associazione dilettantistica di calcio che gestisce gli impianti per la relativa disciplina sportiva) introduce fattori di forte criticità: l’interesse principale dell’associazione ad usufruire dell’impianto sportivo per le attività rivolte ai propri tesserati (attività di allenamento e di gara) deve essere messa, insomma, in relazione con la primaria necessità di garantire il servizio agli altri utenti sportivi in condizioni di uguaglianza. Domandiamo: come è stata regolamentata la questione, in modo da garantire a tutti i cittadini la possibilità di usufruire degli impianti?
Si sottolinea che di recente l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha bacchettato il comune di Milano ritenendo le proroghe di gestione degli impianti sportivi “ingiustificate”, “immotivate” e “non conformi ai principi concorrenziali”. E, a tal proposito, proponiamo ai Consiglieri d’opposizione (e a tutti i cittadini che vorranno farlo) di segnalare all’Autorità la situazione della gestione degli impianti di Mondragone tramite posta ordinaria, inviando la segnalazione a: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma, oppure inviando la segnalazione scritta alla casella protocollo.agcm@pec.agcm.it o, ancora, compilando e inviando on line il modulo cui si accede tramite il link segnal on line. (https://www.agcm.it/servizi/segnala-on-line).
Per quanto riguarda le altre due questioni relative a possibili conflitti d’interesse e alle spese di gestione, ci limitiamo per ora a formulare qualche domanda (che potrebbero essere anch’esse oggetto di segnalazione al Prefetto e all’Autorità): 1^ domanda: Siamo sicuri che per quanto riguarda il Campo sportivo, la circostanza che il presidente della società che ha avuto l’affidamento (illegittimo) del Campo sportivo sia il marito dell’Assessora comunale allo Sport non possa determinare qualche possibile conflitto d’interesse? 2^ domanda: Siamo sicuri che per il Palazzetto dello sport che da anni, con proroghe, è nelle mani dell’attuale società (e con una gara attivata di cui si sono perse le tracce), avendo tra i proprio dirigenti qualche apicale comunale, non si siano determinati conflitti d’interesse? 3^ domanda: Ma chi paga le spese relative alla luce, all’acqua, al gas e alla sorveglianza di queste strutture? Il Comune -e quindi tutti i cittadini- o le due società? 4^ domanda: Possiamo conoscere quali sono le entrate e le uscite del bilancio comunale relative ai due impianti sportivi?