Caserta. Il movimento Speranza per Caserta, a valle dell’ultima assemblea, riafferma il proprio giudizio negativo sul sistema elettorale della Provincia, meccanismo di “secondo livello” nel quale, quindi, sono soggetti già eletti, come sindaci e consiglieri comunali, a votare per il nuovo Consiglio Provinciale.
“Innanzitutto – spiega il coordinatore di SpC, Francesco Apperti – è evidente che di queste elezioni che si svolgeranno domenica prossima la maggior parte della cittadinanza non ne ha minimamente contezza, e ciò non ci meraviglia affatto. È una partita tutta interna alla politica, nell’accezione peggiore che oggi possiamo dare a questo termine. Giochi di potere, pesi e contrappesi, scambi di favori e di ‘bacchette’ che in alcun modo potranno tradursi in vantaggi per la comunità della nostra provincia, la quale resta tristemente adagiata agli ultimi posti delle varie classifiche di vivibilità che leggiamo annualmente”.
Una situazione, quella delle Province, resa ancor più paradossale dal “limbo” creatosi a seguito della mancata approvazione della riforma costituzionale (Boschi-Renzi) che ne prevedeva la cancellazione; enti ormai monchi, privi della parte politica esecutiva, ma (almeno per quanto riguarda Caserta) con piante organiche ancora molto “spaziose”, come si è potuto notare con la recente sfilza di assunzioni messe in atto.
“In un paese – conclude Apperti – dove la politica dovrebbe porsi quotidianamente il problema del distacco, sempre crescente, tra sé stessa ed i cittadini, questo meccanismo elettorale va nella direzione esattamente contraria, creando una bolla all’interno della quale viene deciso tutto, e relegando gli elettori a spettatori lontani e distratti”. – Ufficio Stampa – Movimento Speranza per Caserta.