Mondragone. Ritorniamo ancora una volta sull’Assegno di Inclusione (ADI), anche perché continuiamo a notare una diffusa inerzia, a Mondragone come in quasi tutti i Comuni della provincia di Caserta. Come si ricorderà, il 18 dicembre scorso è stata lanciata la piattaforma per richiedere l’ADI, la misura voluta dalle destre per sostituire il Reddito di Cittadinanza e che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio prossimo, quando gli ultimi 700.00 percettori perderanno il sussidio. Un provvedimento ingiusto e pasticciato, ma che per il contrasto alla povertà farà risparmiare alle destre meloniane e salviniane oltre 1 miliardo di euro. Fare cassa sui poveri: in fondo è questo l’unico loro obiettivo! Un provvedimento, quello delle destre, non solo sbagliato ma non adeguatamente comunicato e preparato e che rischia- oltre che danneggiare centinaia di migliaia di cittadine e cittadini- di mettere in grande difficoltà i servizi sociali territoriali, che dalle nostre parti, come sappiamo, non sono proprio i servizi più attrezzati in termini di risorse e professionalità.
L’AMBC nel suo precedente intervento aveva annunciato una utile Guida che il Consiglio Nazionale degli Assistenti Sociali stava predisponendo: https://www.casertanotizie.com/politica/2023/12/19/ambc-unamministrazione-muta-e-inerte-sulle-poverta-come-sul-nuovo-sostegno-al-reddito/.
Un Documento di sintesi normativa per assistenti sociali e altri operatori dei servizi, che ha messo a punto in collaborazione con la Fondazione Nazionale Assistenti Sociali (FNAS) e che approfondisce la definizione dell’ADI, i suoi beneficiari e i requisiti di accesso con l’aiuto dei riferimenti normativi. Il Documento si conclude con una sezione dedicata ruolo del servizio sociale professionale e con alcuni spunti di riflessione. In quest’ultimo capitolo CNOAS e FNAS propongono una “checklist” volta a supportare e migliorare l’attività nei servizi, nella consapevolezza che “la capacità della nuova misura di incidere concretamente a favore di singoli e famiglie in condizioni di esclusione e povertà dipende anche da quanto organizzazioni e professionisti saranno in grado di svolgere al meglio i loro mandati“.
Gli operatori dei servizi – individualmente o in équipe – si troveranno a fronteggiare l’inadeguatezza numerica delle risorse umane nella propria organizzazione, sulla scarsità di formazione specifica, sulla poca chiarezza delle procedure introdotte e sull’effettivo ed efficace impiego dei fondi a disposizione. E qualche volta far sentire la loro voce critica e propositiva potrebbe essere utile, soprattutto in Enti locali come i nostri che continuano a ritenere i Servizi sociali del tutto residuali.
Abbiamo già detto del grave errore fatto dal Governo Meloni con il superamento brutale del Reddito di Cittadinanza: https://giornalenews.it/archives/161495. Tuttavia, occorre fare di tutto affinché le nuove misure, per quanto sbagliate, possano trovare tempestiva ed efficace implementazione. L’Appello dell’AMBC è di far circolare la Guida e di sensibilizzare le amministrazioni locali ad attivarsi affinché il nuovo Anno possa partire bene anche per le tante cittadine e i tanti cittadini che stanno in difficoltà e che rischiano di trovarsi dal 1° Gennaio senza reddito alcuno.
Qui la GUIDA degli Assistenti Sociali: https://cnoas.org/wp-content/uploads/2023/12/ADI-Documento-di-sintesi-normativa.pdf.
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