Castel Volturno. “Molti imprenditori hanno deciso di investire fuori da Castel Volturno per una serie di problematiche mai risolte dalla vecchia politica del disastro.” A renderlo noto è Cesare Diana, leader di Progetto per Castel Volturno, che ha evidenziato come la “mancanza di un piano regolatore, l’incertezza sui tempi e sulle modalità di rilascio delle autorizzazioni amministrative”, abbiano spinto diversi privati ad impiegare altrove i propri capitali.
“La macchina amministrativa è decisamente inadeguata su più fronti, sia per gli uomini, basta pensare – precisa il professionista castellano – che ci sono solo 4 vigili urbani per un territorio di 74 km quadrati, sia per competenze. Molto spesso per ottenere una risposta o un proprio diritto bisogna prima rivolgersi al Tar e dopo al consiglio di Stato. Manca difatti anche un interlocutore politico, che faccia da tramite tra cittadini e pubblica amministrazione.”
“Tutto ciò – sottolinea – ha portato via grossi investimenti dalla nostra città. Basta notare come l’Imat, eccellenza mondiale nella formazione professionale del settore nautico – che per la sua collocazione presso il Grand Hotel Pinetamare, più di 10 anni fa ha riconvertito la storica struttura alberghiera, trasformandola in una scuola di alta formazione – sposterà adesso le proprie attività nella vicina Villa Literno.
Analoga situazione rischia la clinica Pineta Grande, diretta dal dott. Vincenzo Schiavone, a causa delle lungaggini amministrative. Si rischia così di far spostare l’Università di Medicina a Villa Literno o a Cancello ed Arnone.
Recente è anche la notizia che l’Arch. Gino Pellegrino, Sindaco di Parete e noto imprenditore turistico dei laghi Nabi, porterà i propri investimenti in Costiera Amalfitana, dopo aver lottato contro il muro di gomma del Comune di Castel Volturno per diversi anni.”
“Il prossimo 8 e 9 giugno i cittadini saranno chiamati al voto, e chi si propone per amministrare questa città deve essere coscientemente pronto e preparato. Ci auguriamo – conclude – che coloro i quali hanno determinato la desertificazione sociale ed economica negli ultimi 10 anni, per la precisione 5 amministrati dal centrodestra e 5 dal centrosinistra, abbiano il buon gusto di non riproporsi con il solo e già risaputo fine di contendersi la poltrona”.