Mondragone. Sulla base dell’articolo 23 del CCNL funzioni locali, gli Enti locali possono – attraverso la sottoscrizione di un’apposita convenzione – utilizzare personale assegnato da altri Enti cui si applica il suddetto contratto, per periodi predeterminati e per una parte del tempo di lavoro d’obbligo. L’obiettivo è quello di soddisfare la migliore realizzazione dei servizi istituzionali, di conseguire un’economica gestione delle risorse e anche di attivare collaborazioni tra realtà che hanno esigenze analoghe. La norma contrattuale nasce quindi con le migliori intenzioni. Ma, come si sa, anche le migliori intenzioni quando nella pratica applicazione si tingono di eccesso e d’arbitrio, rischiano di portare guasti e fare danni. È il caso del comune di Mondragone che da un po’ di tempo a questa parte sta facendo un uso disinvolto ed eccessivo di tale istituto, più piegato agli interessi dei dipendenti (o di qualche oscuro manovratore) che a quelli dell’Ente e della collettività. E gli episodi iniziano ad essere tanti: abbiamo il dipendente assunto come Vigile urbano a tempo determinato nel nostro Comune che diventa contemporaneamente Comandante dei Vigili urbani di altro Comune; abbiamo il Vigile urbano assunto a tempo determinato (ma già prorogato) che per ben 4 giorni alla settimana presta servizio presso altro Comune e soltanto per un giorno è a Mondragone (c’è da chiedersi: ma perché è stata prorogata la sua permanenza in servizio se di fatto non ci serve?); abbiamo un Comandante dei Vigili urbani che va a comandare anche in altro Comune; abbiamo un funzionario responsabile di Area che si muove tra il nostro Comune e altro Ente. E così via. Senza trascurare il fatto che già la Segretaria comunale è a mezzo servizio.
L’ultimo caso di “dipendente a metà” ha poi veramente dell’incredibile.
Come si ricorderà, da tempo il nostro Comune risultava privo del Responsabile dell’Area V, quella dei Servizi sociali, dell’Istruzione e della Cultura (l’ex responsabile, assunta ai sensi dell’art. 110 TUEL, si è da tempo dimessa). E con colpevole ritardo è stata messa in moto la procedura per l’assunzione a tempo pieno e determinato di un nuovo Responsabile di Elevata Qualificazione, sempre ai sensi dell’art. 110 comma 1 del TUEL. L’apposita Commissione per questa selezione pubblica, composta da Annamaria Merola, Antonella Picano e Mario Polverino, il 15 febbraio scorso si insedia, prende atto dell’unico candidato ammesso a colloquio, valuta il curriculum dell’unico candidato e procede con il colloquio, attribuendogli 28 come punteggio totale (continuano, come già segnalato dall’AMBC, a procedere impropriamente come se fosse un pubblico concorso). Il candidato sottoposto a selezione è Francesco Loiodice, un Assistente sociale di ruolo presso il comune di Mola di Bari, il quale probabilmente vuole cambiare aria, ama tanto Mondragone o fare altra esperienza (o chi sa per quale altro legittimo motivo personale), al punto da lasciare un lavoro a tempo indeterminato presso Mola di Bari per uno a tempo determinato a Mondragone (o forse pensa di poter godere dell’aspettativa dal Comune titolare del suo rapporto di lavoro).
Poi però la procedura all’improvviso si interrompe, senza alcuna motivazione (né atto). E al suo posto compare un decreto del sindaco Lavanga (il n. 22 del 25 marzo 2024) con cui si prende atto dell’ennesima convenzione, questa volta con il comune di Mola di Bari (convenzione che non abbiamo però rinvenuto nel sito internet di questo Comune) per l’utilizzo condiviso per 21 ore settimanali di un Assistente sociale Funzionario EQ di quel Comune, al quale il Sindaco conferisce la nomina di Responsabile dell’Area V, Istruzione, Cultura e Servizi sociali. E chi è Il nominato? È Francesco Loiudice, quello che aveva partecipato alla selezione per l’incarico ai sensi dell’art. 110 TUEL ed era stato l’unico candidato ammesso al colloquio (c’è probabilmente un refuso: nel verbale della selezione è Loiodice, nel decreto sindacale diventa Loiudice). L’avviso per l’assunzione ai sensi dell’art.110 Tuel parlava però di tempo pieno e potrebbero esserci stati dei potenziali candidati che impossibilitati a svolgere il tempo pieno non abbiano partecipato alla selezione. Eppure, di ciò nessuno si cura.
Ma poi, per quale motivo la selezione è stata interrotta (annullata)? E con quale atto pubblico? E per quali motivi si è invece optato per una convenzione con un Comune che dista oltre 300 Km da Mondragone e per l’utilizzo di un Responsabile a tempo parziale per un ruolo così impegnativo e delicato?
Dal curriculum di Loiudice (questo è il nome che compare nel CV) sappiamo che è un Istruttore direttivo, Assistente sociale di Mola di Bari, (nel curriculum non compare, come sostiene il decreto di Lavanga, la qualifica di Funzionario Elevata Qualificazione), che lavora in Enti pubblici dal dicembre 2018, che ha conseguito la laurea magistrale nel 2022 e che soltanto l’anno scorso si è iscritto all’Albo degli Assistenti sociali. Le ultime informazioni lo indicano come RUP del RED presso l’Ambito Territoriale n. 11, di cui Mola di Bari è capofila. Quindi, a Mola di Bari (un Comune più piccolo del nostro) non è Responsabile del Settore, ma lo sarà a Mondragone.
Il ruolo di Responsabile dell’Area che sovrintende il welfare, l’istruzione e la cultura (che non deve necessariamente essere un Assistente sociale) è uno dei più importanti e difficili (soprattutto in un territorio socialmente devastato come il nostro), un ruolo che merita il tempo pieno e la totale dedizione, oltre ad un’effettiva elevata qualificazione e a un’esperienza consolidata, vista anche la funzione di Capofila del nostro Comune nell’Ambito Territoriale (per inciso, la Commissione che ha valutato il curriculum di Loiudice nella selezione inspiegabilmente “abortita”, alla voce “Esperienza specifica” aveva dato il punteggio di 1). Aver optato comunque per un Istruttore direttivo, elevato a Funzionario E.Q., ma comunque “Responsabile a metà” (dopo un altro pasticcio procedurale di Lavanga & Co.), è l’ennesimo grave errore di chi non riesce proprio a capire l’importanza strategica di questo Settore, interessato com’è soltanto a fare clientela e a foraggiare questo o quell’operatore del privato sociale.
Quanto all’organizzazione comunale nel suo complesso, siamo ormai al “facite ammuina”, siamo nel caos più totale, nella più assoluta discrezionalità e di fronte ad un “via vai” continuo di dipendenti che si muovono (spesso solo per fini propri) da un Comune all’altro, aumentando disfunzione e cattiva amministrazione. Mentre si ammonticchiano illegittimità, ritardi, omissioni e abusi. – Associazione Mondragone Bene Comune.
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