Caserta. Da mesi e settimane sono sotto gli occhi di tutti gli effetti della manovra dell’amministrazione Marino sulle piste ciclabili: ritardi, astruserie e il corollario di vergognose dichiarazioni che provavano a correggere con un’ennesima scarica di annunci di modifiche (finora ovviamente disattesi) l’impatto delle “nuove” piste ciclabili sulla circolazione cittadina, specie nella percezione quotidiana dei cittadini impossibilitati a trovare aree di sosta gratuite nelle zone ove sono ubicati istituti di credito ed esercizi commerciali.
Il risultato, da mesi, è sotto gli occhi di tutti: le zone solitamente negli anni passati caratterizzate da un’abituale scorrevolezza dei flussi di traffico sono in alcune ore del giorno intasate da fiumi di automobili imbottigliate in un unico corridoio percorribile, stretto sui lati da auto in sosta sulle strisce blu, dagli ormai eterni cantieri delle piste e dalle automobili in sosta selvaggia.
Negli ultimi giorni, poi, cavalcata dai social e dai siti web, c’è stata l’irrisione generalizzata di piste ciclabili che “finiscono nel muro”. E’ questo il modo attraverso il quale l’amministrazione punterebbe ad educare la città ad una mobilità sostenibile. Impresa ardua, immaginare che possa uscirne qualcosa di buono.
Ciò che mi preme, però, ora sottolineare è il problema della sicurezza. Mi accingo a interrogare l’Amministrazione, nelle forme attraverso le quali sarà possibile ottenere una rapida ed esaustiva risposta, anche perché sollecitato da molti cittadini a prestare attenzione, per tempo, ad una problematica che mi auguro sia stata approfonditamente trattata nella programmazione di queste piste.
Non sono un tecnico – ce ne saranno sicuramente di esperti nel team, non so quanto solo interno alla macchina comunale, che ha lavorato per l’Amministrazione a questa iniziativa – e quindi mi soccorre, per ora, solo un atto ufficiale del nostro Paese, il Piano generale della mobilità ciclistica (anche urbana) dell’attuale ministero delle infrastrutture e trasporti, relativo anche a questo anno in corso.
Vi leggo che la “moderazione del traffico” è elemento centrale della programmazione di una pista ciclabile. Che “l’inserimento di una corsia ciclabile è un efficace elemento di moderazione”, perché “progettare una corsia significa pertanto sempre guardare alle condizioni più generali di circolazione lungo la strada e nell’intorno per mettere in evidenza le situazioni critiche che investono il percorso analizzato”. Essendo evidente che vada conseguita “una reale moderazione del traffico e una reale riduzione della velocità veicolare”, anche con idonei “speed cushions”, la nuova generazione di dossi rallentatori che non crea disagio ad automobili, motocicli e cicli e nemmeno intralcia lo scorrimento delle acque piovane.
Interrogherò, quindi, l’Amministrazione per conoscere dettagliatamente quali strumenti il piano prevede per moderare il traffico e per rammentare puntualmente ai cittadini, pure con l’indicazione della precedenza, la presenza di piste. Le quali, lo sappiamo, intersecano i flussi veicolari in più punti (per esempio in via Bosco, via Leonardo, via Gallicola), specie laddove sono possibile fonte di pericolo, su tratti stradali percorsi ogni giorno in una sorta di abituale “scorrimento veloce”. – Avvocato Pasquale Napoletano Consigliere Comunale FdI.