Mondragone. La solita propaganda non perde occasione (dai social, dalle piazze, dai teatri e anche dagli spalti, come è successo di recente) per lodare e ringraziare questo o quel politico (negli ultimi anni ad essere ringraziato è soprattutto il “sommo” Governatore) per aver concesso finanziamenti e contributi, per aver permesso alla città di dotarsi di infrastrutture o di organizzare eventi, sagre e festicciole. La propaganda fa passare tutto ciò come un favore e un privilegio che il territorio – grazie a qualche buon ufficio – ha potuto godere. Omette ovviamente di dire se tale favore è andato a discapito di qualche altro territorio, se cioè c’è stata discrezionalità o favoritismo (con annessi profili di illegittimità) o se invece era in fondo in fondo un “atto dovuto”, che sarebbe stato approvato e finanziato comunque. Ma, soprattutto, non ci dice mai da dove arrivano i soldi.
“Nei giorni scorsi, ha dichiarato Gianni Pagliaro, il Consiglio di Stato ha sospeso con ordinanza gli effetti della sentenza del Tar Campania che aveva accolto il ricorso della regione Campania relativo all’Accordo per la Coesione da definire con la Presidenza del Consiglio dei ministri, fissando l’udienza di merito al 13 giugno prossimo. L’Associazione Mondragone Bene Comune su questa triste vicenda era già puntualmente intervenuta: https://www.casertanotizie.com/politica/2024/02/21/ambc-torti-e-ragioni-del-presidente-de-luca/, cercando di chiarire i termini della questione. Per fare luce su tutta la matassa dei fondi coesione e, soprattutto, sui fondi che il nostro Comune ha avuto o dovrebbe avere, chiediamo – come al solito – a Dario Caprio di fare un piccolo approfondimento.”
“Un comunicato non può certamente esaurire un tema così complesso, ha premesso Dario Caprio. Tuttavia, cercherò di fornire qualche utile informazione, che possa almeno in parte rispondere alla legittima e necessaria esigenza di conoscenza. Per promuovere uno sviluppo armonioso dell’Unione Europea e per cercare di ridurre le grandi disparità territoriali e demografiche, fin dall’inizio l’UE ha promosso politiche di coesione e ha attivato programmi specifici, mediante l’uso dei Fondi strutturali e di investimento europei (FSE, FESR, Fondo di coesione e Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)) e il Fondo per una transizione giusta (JTF). Attualmente, periodo 2021-2027, i fondi dell’UE provengono da due fonti: il “classico” quadro finanziario pluriennale (QFP), che delinea i limiti annuali di spesa dell’UE, e il piano per la ripresa NextGenerationEU (NGEU). Il nostro territorio è interessato da oltre 300 progetti (i cui attuatori sono: regione, provincia, comune, scuole, società nazionali, privati locali ecc), che movimentano quasi 110milioni di €, anche se quelli conclusi sono solo il 17%. Il comune di Mondragone è titolare di progetti per circa 14milioni di € di Fondi Coesione. Per fare solo qualche esempio, abbiamo avuto o sono in programma: € 2.416.842,12 di Fondi Coesione (FESR) per il completamento dell’impianto sportivo polifunzionale (per il campo sportivo negli anni sono stati spesi poi altri € 908.427,07 e € 883.361,07 di Risorse Coesione); € 2.790.688,29 di Fondi Coesione per la rimozione dei rifiuti e la sistemazione della Cantarella; € 1.245.247,78 di Risorse Coesione per il Centro Servizi Turistici presso la parte di palazzo comprata dagli eredi Tarcagnota; € 1.003.742,04 di Risorse Coesione per la sistemazione dell’area termale, ai quali vanno poi aggiunti altri € 396.687,38 di Risorse Coesione, sempre per la sistemazione dell’area termale; € 440.934,95 di Risorse Coesione per la costruzione di un Asilo Nido in ampliamento di una scuola dell’infanzia e primaria; € 959.639,27 di Risorse Coesione per la Casa del Mare (la fine prevista del progetto era stata fissata al 30/06/2016). Per ora mi fermo qui, sottolineando che se non si hanno progetti strategici ed innovativi, se non si sa che tipo di città e territorio si vogliono avere, se non si attivano competenze e sinergie, si resta ancorati a ipotesi estemporanee, spesso dei soliti progettisti, comunali e non.”
“A passare in rassegna questi dati si viene assaliti dallo sconforto, ha puntualizzato il portavoce dell’AMBC, Gianni Pagliaro. Per il Campo sportivo abbiamo speso una montagna di soldi pubblici per lasciarlo di fatto nelle mani di privati (sta finendo un nuovo Campionato e ci domandiamo: a che punto è la procedura relativa all’appalto pubblico?), stiamo ancora aspettando di poter godere della frescura prodotta dall’alberatura prevista presso la Cantarella, il Centro Servizi Turistici che doveva sorgere presso la porzione di palazzo acquistata dagli eredi Tarcagnata non è mai nato, l’area termale continua e resta una chimera, con tanto di scheletro di fabbricato a futura memoria, l’Asilo nido non sarà attivo neppure per il prossimo anno scolastico e la Casa del Mare resta un cantiere con fine lavori mai! Sono esempi di cattiva amministrazione e di sperpero di soldi pubblici, dei cittadini e non di qualche Governatore e men che mai di qualche suo acchiappavoti locale. Non sono i soldi che mancano, ma sono la politica e la competenza a difettare.” – Associazione Mondragone Bene Comune.