Mondragone. Altre 2 condanne per l’Amministrazione Lavanga, che continua imperterrita (e impunita) a negare ai cittadini l’accesso agli atti, calpestando con arroganza ancora una volta la legge. L’Associazione Mondragone Bene Comune aveva già segnalato altri casi di abuso: https://giornalenews.it/ambc-mondragone-un-comune-contro-la-legge-e-le-persone/;https://www.casertanotizie.com/politica/2024/03/05/associazione-mondragone-bene-comune-comune-fuorilegge-cosa-aspetta-il-prefetto/, nella più totale indifferenza del Sindaco e del suo castello delle cerimonie.
E anche le due condanne che segnaliamo oggi (N. 02232/2024 REG.PROV.COLL. N. 05716/2023 REG.RIC. del 05/04/2024 e N. 02372/2024 REG.PROV.COLL. N. 00057/2024 REG.RIC. del 09/04/2024), come quelle precedenti, attengono al silenzio-diniego in merito all’accesso agli atti relativi a multe per violazioni al Codice della Strada (questa volta ci riferiamo al verbale n. 43836Z/14V del 18/10/2014 e al verbale n. 47390 del 13.09.2021, che si presume essere stato notificato in data 11.04.2022). Ancora una volta due cittadini si sono visti recapitare cartelle esattoriali dall’Agenzia delle Entrate per la riscossione di queste multe, hanno chiesto al comune di Mondragone di poter accedere agli atti relativi alle contravvenzioni elevate a loro carico e ancora una volta tale diritto sancito dalla legge è stato negato, al punto da costringerli a rivolgersi al Tribunale Amministrativo Regionale della Campania. TAR che anche questa volta ha ordinato al comune di esibire ai ricorrenti la documentazione richiesta, condannandolo al pagamento delle spese di giudizio (che per ambedue le cause i giudici hanno deciso in euro 1.000, oltre accessori di legge e restituzione del contributo unificato nella misura effettivamente versata con distrazione in favore dei difensori dichiaratosi antistatari).
Come possono le cittadine e i cittadini continuare ad avere fiducia nelle istituzioni se queste ultime continuano ad agire calpestando la legge e i diritti? Il comune di Mondragone a causa di queste ripetute condanne è costretto – come abbiamo visto – a sobbarcarsi anche alcune spese, che rischiano di ricadere di fatto su tutti i cittadini. Siamo alla beffa, al “cornuti e mazziati”, alla colpa di qualcuno che ricade su tutti e siamo di fronte a responsabili di abusi che non vengono mai perseguiti (anzi continuano ad essere premiati). Cambiano i Comandanti (ma poi cambiano veramente?), ma non cambiano gli atteggiamenti arroganti e le illegittimità.
E’ facile essere assaliti dallo sconforto di fronte a chi ha ridotto l’agire pubblico ad una sequela di illegalità e la politica territoriale ad “affari di famiglia” (come denunciato da qualche libero giornale in questi giorni). È inevitabile sentirsi sopraffatti di fronte ad un’Amministrazione pubblica che continua a perseverare nelle inadempienze e nell’illegalità, nonostante le tante segnalazioni pubbliche e le circostanziate denunce (fatte da noi e da altri). È frustrante assistere alla spocchia e alla sfacciataggine di una gestione amministrativa della “cosa pubblica” (che diventa sempre più “cosa loro”) fuori dalle regole e fuori controllo e continuare a convivere con eletti, nominati e pubblici dipendenti che agiscono in barba alla legge, anche perché si sono ormai convinti di essere al di sopra della legge. Una frustrazione che si aggrava nelle tante circostanze nelle quali si cerca di proporre, di suggerire e di portare avanti idee alternative, ma si va sistematicamente a sbattere contro l’indifferenza arrogante di chi pensa non di aver ricevuto dai cittadini una delega a termine da esercitare nel rispetto della legge, ma uno scettro a vita in eredità.
Continuare perciò a segnalare malefatte e illegittimità (o ad avanzare idee e proposte) può apparire ai più come un esercizio del tutto velleitario. Soprattutto quando si è obnubilati da feste e festicciole, rispetto alle quali tutto e tutti (anche le scuole) devono cedere il passo. Ma noi siamo abituati ad andare con ostinazione in direzione contraria e a confrontarci con i tempi lunghi del cambiamento, che nelle nostre zone – come successe per esempio per lo scandalo dei rifiuti, del CE4 e dell’ECO4 – richiede purtroppo anche qualche decennio. E – nonostante loro e le loro tante malefatte – restiamo convinti che prima o poi di questi abusi saranno chiamati a rispondere. – Associazione Mondragone Bene Comune.
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