Santa Maria Capua Vetere. «Il nostro obiettivo è arrivare alla completa abolizione delle strisce blu in città». È la posizione di Raffaele Aveta e Italo Crisileo, consiglieri comunali di “Alleanza per la città – Movimento 5 Stelle” a Santa Maria Capua Vetere.
«All’indomani della delibera, approvata dall’amministrazione Mirra, che ha concesso la gestione degli stalli di sosta a una nuova cooperativa – spiega Aveta – non possiamo fare a meno di notare i suoi numerosi punti critici. Il punto più eclatante è l’estensione, dal 1 maggio al 30 settembre (quindi per ben cinque mesi l’anno), del pagamento fino alle ore 22 in alcune aree della città: via Marconi, piazza Matteotti, via Sirtori, piazza Fratelli De Simone, piazza Mazzini, via Mazzocchi, corso Aldo Moro (da piazza San Francesco a piazza San Pietro), corso De Carolis, corso Garibaldi, viale del Consiglio d’Europa, via Giuseppe Bonaparte. Si tratta, come è evidente, dell’intero centro storico più altre strade meno centrali. Sfugge il criterio di scelta, che certamente non può essere quello della maggiore affluenza in orari serali, dal momento che per lo più si tratta di strade tristemente deserte. Non ci riteniamo soddisfatti neanche di come è stata attuata la nostra proposta dei primi quindici minuti di sosta gratuita, con disco orario o app, trasformata in una mera “tolleranza”».
Ma il gruppo “Alleanza per la città – Movimento 5 Stelle” rilancia: «Il vero problema – continua il leader dell’opposizione – è proprio l’idea che le strisce blu siano necessarie, il che non è vero. Basterebbe guardare quanto introita il Comune dalla concessione degli stalli di pagamento: pochi spiccioli! Molto meglio, secondo il nostro punto di vista, è abolirle del tutto, evitando di pesare con un balzello particolarmente odioso sulle tasche dei cittadini. Una limitazione potrebbe eventualmente essere quella della sosta con disco orario, ma nulla di più».
«Questa delle strisce blu – concludono Aveta e Crisileo – sarà una battaglia sulla quale vogliamo andare fino in fondo nei prossimi anni, avendo però a cuore il destino dei lavoratori ai quali vanno fatte proposte alternative serie e di massima garanzia in termini retributivi e normativi. Su questo ribadiamo la nostra idea di costituire una società in-house per la gestione di tutti i servizi comunali, con l’assorbimento dei dipendenti attualmente impegnati presso ditte e cooperative private».
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